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Ucraina: scrittore Sergei Zhadan, non so se tornero' a Kharkiv (3)

17 marzo 2014 | 15.57
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''In Ucraina le tracce dell'Unione sovietica sono ancora molto profonde, c'e' molta nostalgia per ideologia e simboli sovietici. Per molti l'Urss non e' mai passata'', spiega Zhadan, respingendo come un 'cliche'' l'etichetta di 'scrittore post sovietico' che gli e' stata data alcuni critici.

''Oltre ai problemi politici e sociali noti, l'Ucraina ha un problema serio di identita'. A 23 anni dall'indipendenza, molti vivono ancora immersi nell'ideologia sovietica. Sovietica, non post sovietica. Molti ancora non si identificano con questo paese e finiscono per non capire dove si trovano, in che paese vivono. Non riescono a orientarsi, e questo succede anche fra i giovani, non sanno se guardare all'Europa, e a quello che l'Europa significa anche in termini economici, o alla Russia, e a quello che questo paese significa anche simbolicamente'', spiega, precisando che nel momento in cui Yanukovich e' fuggito (dopo la firma dell'accordo con l'opposizione il 21 febbraio, ndr) ''per diverse persone e' stato come se fosse svanito il futuro, cosa che ha generato paura, desiderio di vendetta''.

''E' come se per molti l'Ucraina non fosse importante, troppo impegnati a guardare altrove (il protagonista del suo ultimo romanzo, 'L'invenzione del jazz nella regione del Donbass', si ritrova invece felice e orgoglioso di vivere nell'est del paese, ndr). Ecco, questo e' il vero problema di questo paese, che si aggiunge alle conseguenze dei molti compromessi fatti con Mosca, sia in tempo sovietici che post sovietici. Il nostro e' un paese nevrotico'', conclude.

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