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Ucraina, testimone a La Ragione: "Sterminio di massa nella fabbrica di cioccolato a Trostyanets"

18 maggio 2022 | 13.19
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(Afp)
(Afp)

Maryna, donna ucraina di 35 anni originaria di Sumy, città ad appena 30km dal confine russo, avvocato, profuga che grazie ai corridori umanitari è riuscita a raggiungere il nostro Paese, racconta al quotidiano d'opinione La Ragione - leAli alla libertà gli orrori della fabbrica di cioccolato di Trostyanets. Tra le più grandi in Europa, costruita nel 2011 dalla Kraft, da cui uscivano anche gli snack della mucca con il packaging viola. Questo prima che venisse trasformata dai russi in una fabbrica degli orrori.

“A Trostyanets ho parenti e amici che mi hanno raccontato atrocità che vi risparmio perchè non riuscireste più a dormire. Si parla tanto di città come Kiev, Mariupol, Bucha giustamente, ma sappiate che in Ucraina ci sono tante altre realtà che stanno vivendo gli stessi orrori. Sotto la fabbrica, nei suoi sotterranei, si erano nascoste molte famiglie in cerca di protezione. Quando i nostri militari sono riusciti finalmente a riappropriarsi della città e sono scesi lì sotto, hanno fatto un viaggio dritto all’inferno”.

Maryna riferisce di occhi cavati dalle orbite, colpi di arma da fuoco in volto, segni evidenti di tortura e violenze carnali su donne, anche giovanissime. Proprio lì, dove un tempo scorreva uno dei fiumi di cioccolato più grandi d’Europa, sono stati versati litri di sangue e nessuno, prima di oggi, ne aveva ancora parlato. La testimonianza integrale è pubblicata oggi sul quotidiano d’opinione La Ragione - leAli alla libertà. (In edicola e sul sito web www.laragione.eu)

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