L'Europa ha assolutamente bisogno di una politica estera comune, deve cominciare finalmente a parlare con una voce unica. Silvio Berlusconi è molto preoccupato per l'evolversi delle crisi internazionali. L'escalation di violenza delle ultime ore, non solo sul fronte russo-ucraino, ma anche su quello libico e mediorientale, fa pensare a un allarmante scenario di conflittualità e il Cav, in qualità di leader di un'opposizione responsabile al governo Renzi, invita ad agire con grande prudenza, perchè questo è il momento più delicato e vanno evitate decisioni affrettate. L'uso della forza, va ripetendo ai suoi fedelissimi, va considerata solo un'extrema ratio, occorre privilegiare le soluzioni politiche.
Forte del suo bagaglio di esperienza e relazioni personali in grado di contribuire ad aiutare il nostro Paese, quindi, l'Ue, ad allentare la tensione con Mosca, il presidente azzurro chiede massima cautela per scongiurare passi falsi, memore di errori strategici gravissimi, come il blitz della Francia di Sarkozy in terrirorio libico per sovvertire la dittatura di Gheddafi. L'Unione europea, è il ragionamento dell'ex premier, non può restare a guardare (e la sua inerzia è acuita dal fatto che i vertici, dal Parlamento alla Commissione, sono in una una fase di passaggio di consegne), ma deve reagire e farsi carico di queste emergenze, cercando una via d'uscita comune, rapida ed efficace.
L'Italia, è il messaggio rivolto a Renzi, deve sfruttare al meglio il semestre di presidenza europeo, perchè ha tutte le carte in regola per poter giocare un ruolo primario e risoluto nella composizione delle varie crisi in atto. ''Fino ad ora l'Ue ha scontato la mancanza di una politica estera e di sicurezza comune'', avverte l'azzurra Deborah Bergamini, responsabile comunicazione del partito, che oggi volerà a Parigi, per rappresentare Fi alla riunione della Commissione politica del Consiglio d'Europa, dedicata proprio ai conflitti internazionali. (segue)
