"Dagli orrori dei conflitti mondiali, che determinarono il 'suicidio dell'Europa', è nato il germe di un cambiamento interpretato prima dal Consiglio d'Europa, che oggi conta ben quarantasette Stati membri, poi dalla Comunità e Unione Europea, da diversi altri fori di dialogo e di cooperazione. A queste realtà sovranazionali che ci uniscono dobbiamo una lunga fase storica, prima inimmaginabile, di stabilità, pace e rafforzamento dei diritti". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, alla conferenza dei presidenti dei Parlamenti del Consiglio d'Europa a Oslo.
"La nostra democrazia, la nostra stabilità interna -ha aggiunto- è messa in discussione da conflitti, da inaccettabili violazioni dell'integrità territoriale di altri Paesi ai nostri confini e dalle gravi minacce del terrorismo, della corruzione e del crimine organizzato, in un momento di profonde fratture geopolitiche in Africa, in Asia e in Medio Oriente. Nessun Paese può pensare di poter affrontare e rimuovere da solo tali pericoli". Grasso ha sottolineato come l'Ue costituisca "una grande area non solo geografica, ma anche economica, politica e di valori. Solo mettendo in comune una parte dei nostri poteri sovrani e agendo con la più ampia cooperazione si potrà aumentare la sicurezza, garantire diritti e libertà e migliorare la democrazia di tutti i cittadini europei".
"Per questo vi chiedo di sognare in grande, e di sognare insieme: L'Europa deve tornare a sognare. E la politica deve tornare al centro per dare il suo contributo, traducendo in azioni i sogni, i bisogni e le aspirazioni di tutti. Io sono fermamente convinto -ha concluso Grasso- che non esista un'alternativa ad un rafforzamento della nostra Unione".