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Unipolsai: Uilca, nessun riferimento a Jobs Act in accordo

05 gennaio 2015 | 10.51
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Il segretario generale Masi risponde a Snfia e Fna, 'bufale' di chi difende interessi di parte.

Massimo Masi
Massimo Masi

“Nell’accordo firmato dai sindacati confederali su UnipolSai non c’è una riga in cui si parla o si fa accenno al Jobs Act. Sarebbe bastato dare un’occhiata ai testi per constatare che si tratta di una bufala di qualche sindacalista che, invece di difendere i diritti di tutti i lavoratori, preferisce difendere interessi di parte". Così il segretario generale Uilca, Massimo Masi, risponde alle dichiarazioni del segretario generale Snfia Marino D’Angelo e del sindacato autonomo Fna sull'accordo UnipolSai sottoscritto il 29 dicembre dalle organizzazioni sindacali confederali dei lavoratori del credito.

"Ai 'giovani e novelli' sindacalisti delle sigle richiamate -spiega Masi- ricordo solo che nell’accordo si parla di 150 nuove assunzioni che saranno effettuate da UnipolSai nel corso del 2015. Non viene citato, e non potrebbe essere differentemente, con quale tipo di contratto verranno effettuate queste assunzioni."

In un articolo pubblicato qualche giorno fa, prosegue Masi riferendosi a D'Angelo e alla Fna, "si fa intendere che i sindacati confederali del settore Uilca, Fisac/Cgil e Fiba/Cisl abbiano stipulato un accordo che prevede l’applicazione delle norme (di quali non si sa visto che i primi due decreti attuativi devono ancora passare al vaglio delle Commissioni Lavoro della Camera e Senato) del Jobs Act di Renzi (provvedimento che come a voi ben noto trova, in particolare, Uil e Cgil contrarie)".

"La differenza tra noi della Uilca e i rappresentanti di altri sindacati, sta proprio nel fatto che noi siamo per assumere i giovani, facendoli entrare nel mondo del lavoro visto la gravità dei dati occupazionali che ogni giorno i media ci propinano", ci tiene a sottolineare il leader della Uilca.

"Nell’accordo tanto criticato si dice che gli esuberi sono quantificati in 321 lavoratori che volontariamente dovranno uscire insieme a coloro che raggiungeranno l’età pensionabile. I primi usciranno mantenendo praticamente l’attuale stipendio con il Fondo di sostegno al reddito (quindi nessun licenziamento) e i secondi, al momento dell’uscita, percepiranno direttamente la pensione".

Masi ricorda anche gli altri punti salienti dell'accordo: "l’applicazione del ccnl Ania, a prescindere dall’adesione o meno di UnipolSai a tale associazione, evitando di fatto il contratto nazionale aziendale; la proroga del Cia dei dipendenti ex FondiariaSai; ed altre importanti acquisizioni".

"Forse -conclude Masi- a qualcuno non è piaciuta la mia dichiarazione fatta al tavolo delle trattative che la Uilca è contro ogni tipo di privilegio, che la nostra priorità era e resta quella di salvaguardare gli stipendi più bassi, di conservare i benefit di assistenza e welfare sia agli esodati che ai pensionati, di evitare sospette disparità tra personale e sindacalisti, come forse qualcuno era abituato nel passato, e che infine la nostra priorità è l’occupazione giovanile combattendo il precariato”.

Il segretario generale Uilca anticipa che le organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo intendono chiedere ad UnipolSai di non applicare quanto previsto dal Jobs Act in base all’art.8 della vigente legge che può prevedere assunzioni in “mejus”.

Masi inoltre si dice estremamente preoccupato per questa “pretestuosa rottura del fronte sindacale proprio in vista dell’apertura delle trattative per il rinnovo del ccnl Ania. Rinnovo del contratto assicurativo, come quello del credito, che si presenta difficilissimo ed irto di ostacoli e che deve essere affrontato con determinazione e non con una demagogia di basso livello”.

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