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Umbria: Cgil, Vincenzo Sgalla eletto segretario generale

18 maggio 2015 | 17.05
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Quarantotto anni, operaio della Perugina, prima delegato dei lavoratori part time e poi coordinatore della rsu di San Sisto dal 1997 al 2000, nella fase della riorganizzazione di Nestlè a Perugia, Sgalla è passato poi dalla fabbrica a un ruolo di funzionario nazionale per gli alimentaristi della Cgil

Vincenzo Sgalla
Vincenzo Sgalla

Vincenzo Sgalla è il nuovo segretario generale della Cgil dell’Umbria. Lo ha eletto oggi il comitato direttivo regionale del sindacato riunito a Perugia, alla presenza del segretario nazionale Nino Baseotto. Quarantotto anni, operaio della Perugina, prima delegato dei lavoratori part time e poi coordinatore della rsu di San Sisto dal 1997 al 2000, nella fase della riorganizzazione di Nestlè a Perugia, Sgalla è passato poi dalla fabbrica a un ruolo di funzionario nazionale per gli alimentaristi della Cgil.

Nel 2005, tornato in Umbria, è stato eletto segretario generale della Flai Cgil regionale, ruolo ricoperto fino al 2010 quando ha assunto la guida della Camera del Lavoro di Perugia. Ora subentra nel ruolo di segretario generale regionale a Mario Bravi, uscito dopo la candidatura alle elezioni regionali, e al quale è andato il ringraziamento dello stesso Sgalla e di tutto il direttivo umbro per il lavoro svolto. “Per me, per la mia storia personale e familiare -ha detto Sgalla parlando al direttivo della Cgil dell’Umbria- questa è un’opportunità importante che mi carica di enormi responsabilità, ma non si tratta di una consacrazione soggettiva e individuale, quanto piuttosto del riconoscimento al gruppo dirigente umbro largamente inteso, di un lavoro collettivo che ci ha visti impegnati in una fase certamente non semplice”.

Sgalla ha analizzato la situazione sociale ed economica con la quale la Cgil dovrà continuare a confrontarsi: “Abbiamo gestito una crisi alla settimana -chiarito il neo segretario regionale- forse una al giorno, cercando prima di tutto di essere presenti, con le nostre bandiere, con i nostri servizi e con i nostri dirigenti, che spesso hanno avvertito la difficoltà del ruolo, anche sul piano umano”.

Un impegno, ha avvertito Sgalla, che “continuerà anche nei prossimi anni, perché non sarà certo il Jobs act, checché ne dica Renzi, a modificare l'attuale situazione di crisi”. Ma alla gestione quotidiana delle vertenze, il sindacato dovrà affiancare sempre più una fase “di proposta di elaborazione generale, in grado di contribuire alla soluzione dei problemi”. Il riferimento è al Piano del Lavoro elaborato dalla Cgil, che indica “alcune direttrici strategiche lungo le quali ricostruire un progetto economico e sociale per l’Umbria”. In primo luogo, ha ricordato Sgalla, serve “una politica industriale capace di supportare i capisaldi dell’economia tradizionale, quella manifatturiera largamente intesa”, altrimenti, “si è destinati al declino e a un allineamento con le economie più in deboli del nostro paese”.

A questo compito primario, la Cgil affianca altri impegni fondamentali su temi quali la “legalità, la lotta agli sprechi, alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose, la difesa del welfare e di una sanità pubblica efficiente”. “Purtroppo -ha osservato Sgalla- anche questa fase di campagna elettorale regionale, mi pare che non stia affrontando adeguatamente questi nodi fondamentali”. Mentre, ha detto, “prevale ancora su tutto la discussione campanilistica sul candidato in rappresentanza di una non meglio identificata appartenenza cittadina-territoriale”.

Non è mancato poi un messaggio per la controparte imprenditoriale, in particolare per Confindustria. “Dobbiamo definitivamente uscire -ha continuato Sgalla- da questa specie di provincialismo economico-industriale, basato su rapporti personali e familistici. La sfida riguarda tutti, anche le imprese e le loro associazioni: o si ha il coraggio della messa in discussione di alcune rendite di posizione, oppure le conseguenze di questa ottusità, prima o poi, ricadranno anche su chi finora ne ha tratto vantaggio”.

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