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"Un miliardo alle famiglie"

12 maggio 2019 | 11.21
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Il vicepremier Luigi Di Maio annuncia un decreto per redistribuire la somma recuperata dal reddito di cittadinanza: "I soldi ci sono, non è spot"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Un decreto per mettere nero su bianco la redistribuzione alle famiglie italiane del miliardo avanzato dal reddito di cittadinanza. E' quanto annuncia il vicepremier Luigi Di Maio in un post su Facebook: "Dobbiamo capire che fare figli è il futuro del nostro Paese - si legge nel post dedicato alla Festa della mamma -. Il miliardo che vogliamo destinare alle famiglie c’è veramente, non è uno spot. È il miliardo recuperato dal reddito di cittadinanza, proprio come avevamo previsto e ora stiamo lavorando per metterlo nero su bianco su un decreto legge, visto il carattere emergenziale della misura".

"Le famiglie non possono più aspettare ed è quello che ho ripetuto ieri a un incontro con il Forum della Famiglia: dimezzamento delle rette degli asili nido, sconti sui pannolini, sulla baby sitter, soldi a chi fa figli, con la proposta di dare ai genitori un assegno unico mensile - prosegue Di Maio -. Provvedimento su cui chiedo a tutte le forze parlamentari, opposizioni incluse, di aprire subito un tavolo di lavoro. Oltre agli aiuti, pero', è opportuno darsi da fare per mettere in condizione le donne di poter fare le mamme, che non è una sciocchezza".

Il vicepremier elenca poi tutte le ''proposte concrete, non spot e comizi'' che il Movimento Cinque Stelle ha presentato e promosso a favore delle donne. "Il gender pay gap - sottolinea - cioè la disparità salariale tra uomo e donna in Italia è altissima. Nel nostro Paese c'è ancora una concezione tradizionale del ruolo delle donne nella società e una visione stereotipata delle aspirazioni; c'è una cultura aziendale maschile e, purtroppo, c'è persino la maternità che contribuisce all'ampliamento del divario retributivo".

"Le donne - avverte ancora Di Maio - sono infatti spesso penalizzate in termini di promozioni e bonus a causa delle loro assenze per far fronte alle responsabilità familiari e bisogna cambiare rotta. Insomma, bisogna rivedere il sistema di welfare e occorre: incentivare le aziende ad assumere donne attraverso l'introduzione di sgravi contributivi; detassare i redditi da lavoro femminile; congedo parentale per il padre della stessa durata di quello della madre. Con questo si azzererebbero le discriminazioni già in fase di colloquio, momento in cui la donna si ritrova ''discriminata'' per possibili gravidanze".

"Proroga opzione donna: mandare in pensione le donne permette di creare quella staffetta generazionale di cui abbiamo sempre parlato. Al momento oltre 11000 donne hanno avuto l'opportunità di andare in pensione. La proposta dovrebbe essere prorogata. Queste sono le nostre proposte, concrete. Niente spot, niente comizi, fatti. Viva le mamme e andiamo avanti!", conclude.

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