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Una maratona di due giorni a Roma per l'integrale del Brahms cameristico

18 maggio 2022 | 17.42
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Il 21 e il 22 maggio 65 musicisti coinvolti dalla Avos Project per 20 ore di concerti al Pontificio Istituto di Musica Sacra

Una maratona di due giorni a Roma per l'integrale del Brahms cameristico

Sabato 21 dalle ore 10.30 e domenica 22 maggio dalle ore 10 il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma sarà la cornice per un evento unico nel suo genere: 'Brahmsfest', una maratona in musica di venti ore ideata dall'accademia Avos Project e dedicata al compositore tedesco, figura che più di tutte ha incarnato e riletto lo stile tardo romantico, attraverso l’esecuzione dell’integrale di composizioni della sua musica da camera. Sarà la prima volta che un’accademia di musica porterà sul palco l’integrale delle composizioni da camera di Johannes Brahms e lo farà coinvolgendo 50 giovani musicisti, allievi dell’accademia, e 15 docenti, musicisti di fama internazionale per 20 ore di musica.

“Lo scopo delle accademie musicali non è solo quello di tramandare il sapere o la tecnica, ma traghettare il percorso artistico dei musicisti sui grandi palchi attraverso il confronto con i mostri sacri della musica, come Brahms, e soprattutto affrontando repertori mastodontici come quelli che andremo ad affrontare - afferma David Romano, tra i fondatori di Avos Project e primo dei secondi violini dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia - Poter ascoltare ed eseguire un’integrale è un’opportunità di crescita artistica per i musicisti e per il pubblico”.

Sul palco, oltre ai sei fondatori e direttori artistici Mario Montore, Alessio Pianelli, David Romano, Riccardo Savinelli, Massimo Spada, Mirei Yamada, si alterneranno il Quartetto Prometeo, Alessandro Deljavan, Leonardo Pierdomenico, Kevin Spagnolo, Diego Romano, Luca Sanzò e Luca Cipriano. Tra i capolavori che verranno eseguiti nei dieci concerti spiccano le ventuno Danze Ungheresi, sicuramente tra i principali brani del genio di Amburgo che dimostrato la passione e la spontaneità nel trattare la musica folcloristica ungherese. Ma ci sarà spazio anche per il Quartetto op. 26 per pianoforte e archi, il Quintetto per clarinetto e archi op. 115, la Sonata op.99 per pianoforte e violoncello, il Trio op.101 per pianoforte violino e violoncello e il Trio op.40 per pianoforte violino e corno. Tra i gioielli in programma spicca anche il Sestetto per archi op. 36, capolavoro giovanile di Brahms in cui è evidente la volontà di utilizzare un organico vario e allo stesso tempo omogeneo nel passaggio dalla sfera sinfonica a quella cameristica.

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