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Unicef Italia: "In Ucraina probabili 3 milioni di bambini sfollati"

01 luglio 2022 | 14.12
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Il portavoce Andrea Iacomini: "Sono i numeri di una crisi che rischia di essere dimenticata e che devono essere confermati attraverso un'indagine indipendente a guida Onu"

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“Oggi la priorità in Ucraina riguarda probabilmente 3 milioni di bambini sfollati, la metà con una grande crisi alimentare in corso. Quella dei minori, di cui purtroppo si parla sempre di meno, è una crisi che rischia di essere dimenticata”. Lo dice all’Adnkronos il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini, che lancia l'allarme su quella che potrebbe diventare presto una tragedia umanitaria “se non si interverrà immediatamente”, sottolineando in ogni caso “che questi numeri devono essere verificati attraverso un’indagine indipendente e imparziale da parte delle Nazioni Unite”, per stabilirne l’esatta portata.

Riferendosi alle parole della moglie del presidente ucraino Zelensky, che ieri ha dichiarato che “stanno rubando i nostri bambini e li stanno portando in Russia, dove hanno cambiato addirittura la legislazione per poter permettere alle famiglie di adottare i bambini ucraini più facilmente”, Iacomini commenta: “Abbiamo ammonito fin dai primi giorni della crisi sul rischio di sfruttamento, abuso e traffico che i bambini correvano. Abbiamo evidenze non ufficiali di bambini che hanno oltrepassato il confine: c’è chi parla di 200mila, che del doppio e del triplo. Non abbiamo un numero ufficiale di bambini non accompagnati portati in Russia. Siamo in attesa di realizzare un’indagine imparziale, a guida delle Nazioni Unite, che possa fare luce su questo fenomeno, dato che fino a oggi anche i nostri uffici al confine non hanno accesso a notizie ufficiali e veritiere. Abbiamo dati che ci vengono riferiti, ma che senza un’indagine approfondita non siamo in grado di confermare”.

Quanto alla denuncia della first lady ucraina, prosegue il portavoce di Unicef Italia, “il principio dell’adozione internazionale in una situazione di crisi come questa non è una procedura corretta. Noi riteniamo che quella presente in Ucraina sia una situazione che riguarda bambini separati, che bisogna fare il possibile per ricongiungere alle famiglie originarie, sia quelli che sono arrivati con i parenti o con un solo genitore, che quelli senza. Sull’adozione siamo assolutamente contrari - sottolinea - E’ una procedura troppo lunga, che in una situazione emergenziale come questa non ha senso. Siamo per il ricongiungimento dei bambini. Questa è una crisi nella quale emerge che gran parte dei bambini sfollati o che sono arrivati anche da noi sono in gran parte separati e che magari hanno un parente in Ucraina o in altri Paesi dell’Europa. Abbiamo creato un’applicazione che sta funzionando benissimo e alla quale hanno aderito 20mila famiglie ucraine, che serve a intercettare i minori per strada e metterli in contatto con le loro famiglie per poi ricongiungerli a esse”.

(di Cristiano Camera)

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