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Unicredit, 14 mld perdita nel 2013. Annunciati 5.700 esuberi in Italia

11 marzo 2014 | 19.54
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Unicredit, 14 mld perdita nel 2013. Annunciati 5.700 esuberi in Italia

Milano, 11 mar. (Adnkronos/Ign) - Unicredit Group chiude il 2013 con una perdita netta di 13.965 milioni di euro, a fronte di un utile di 865 milioni nel 2012. Pesano sulla perdita record svalutazioni dell'avviamento e accantonamenti aggiuntivi su crediti. Il quarto trimestre si chiude con una perdita netta di 15 miliardi.

Incidono, nel dettaglio, 9,3 miliardi di euro di rettifiche di valore dell'avviamento e dei rapporti con i clienti nel quarto trimestre, che hanno portato alla completa svalutazione dell'avviamento allocato a Italia, Centro Est Europa e Austria. Il valore residuo nell'avviamento è pari a 3,5 miliardi, in linea con i livelli del 2004.

Pesano anche 7,2 miliardi di accantonamenti aggiuntivi a fronte di perdite su crediti, che hanno portato a 9,3 miliardi totali di loan loss provisions nel quarto trimestre. Aumenta la copertura delle sofferenze, dal 56% al 62%.

8.500 ESUBERI AL 2018, 5.700 IN ITALIA - Unicredit prevede esuberi di personale per 8.500 unità di qui al 2018, 5.700 dei quali in Italia, 1.500 in Germania, "riduzioni già concordate con i sindacati", e 900 in Austria. Per quanto riguarda l'Italia, ha spiegato l'ad Federico Ghizzoni, "è un'ipotesi di riduzione che verrà gestita con i soliti ammortizzatori sociali", per esempio con "scivoli prima della pensione".

NEL 2014 PREVISTI UTILI PER 2 MLD - La banca prevede di registrare quest'anno un utile netto di circa 2 miliardi di euro. Nelle linee guida del piano strategico, alla fine del 2018 l'utile netto è previsto a 6,6 miliardi di euro, con un ritorno sui mezzi propri tangibili (Rote) del 13% e un Common Equity Tier 1 ratio del 10%, anticipando pienamente gli effetti di Basilea 3. Nel piano è prevista la distribuzione di un dividendo con un payout medio del 40% circa. Sono previsti investimenti per 4,5 miliardi nell'arco del piano per ristrutturare la rete e procedere alla digitalizzazione in Europa Occidentale, sostenere la crescita nell'Europa Centro Orientale e conseguire sinergie di gruppo. Il controllo dei costi porterà a risparmi per 1,3 miliardi nel 2018.

IPO FINECO - Unicredit lancerà l'Ipo di Fineco nel 2014, puntando "ad accelerarne la crescita e potenziarne la visibilità di mercato, ottimizzando nel contempo l'allocazione di capitale all'interno del gruppo Unicredit".

L'AD GHIZZONI - "Non vorrei suscitare ilarità, ma sono molto soddisfatto delle decisioni prese. Finalmente il gruppo volta pagina e si proietta in un periodo completamente nuovo" dice l'amministratore delegato del gruppo bancario, Federico Ghizzoni. Unicredit, svalutando drasticamente l'avviamento, riparte da "fondamenta robuste. Siamo sulla strada giusta, ma non mi illudo che sia facile" ha aggiunto. Il manager ha spiegato che "per l'Italia ci sono una serie di dati che ci fanno pensare che una stabilizzazione è in corso. E' un dato di fatto di tipo macroeconomico. I numeri della qualità del credito stanno migliorando e la banca commerciale sta avendo dei risultati buoni. Insomma, ci sono segnali abbastanza chiari che le cose si stanno stabilizzando e il livello di capitale è più che adeguato".

TITOLO VOLA IN BORSA - Conti e piano Unicredit trainano tutta Piazza Affari: il titolo dell'istituto bancario brilla tra le blue chips con un progresso del 6,37% a 6,42 euro.

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