Unicredit svela il piano strategico al 2019. Il gruppo, dopo un avvio stentato in Borsa, mette a segno un buon progresso dopo aver varato un aumento di capitale da 13 miliardi di euro, interamente garantito in termini di ammontare. Il titolo, in asta di volatilità per eccesso di ribasso in avvio, registra a circa 40 minuti dall'inizio delle negoziazioni un rialzo del 3,22% a 2,502 euro.
L'aumento di Unicredit sarà garantito "da un consorzio formato da primarie banche internazionali che hanno sottoscritto un pre-underwriting agreement ai sensi del quale si sono impegnate a sottoscrivere un underwriting agreement avente per oggetto la sottoscrizione delle nuove azioni eventualmente non sottoscritte all’esito dell'asta dei diritti inoptati, fino a concorrenza di 13 miliardi". L'assemblea per approvazione dell'aumento è in calendario per il 12 gennaio prossimo.
Unicredit non prevede alcun pagamento di dividendo nel 2016, mentre per gli anni successivi indica una politica di distribuzione dei dividendi cash del 20%-50%. Nel piano strategico 2016-2019, il gruppo prevede di rafforzare il patrimonio attraverso alcune misure. Innanzitutto indica l'esecuzione del progetto Fino: un de-risking, in due fasi, di 17,7 miliardi di euro di prestiti lordi in sofferenza per mezzo di un portafoglio cartolarizzato del quale la banca cederà a investitori una quota omogenea pari almeno al 20% in una prima fase nel 2017. Tra le misure prevede ulteriori rettifiche di partecipazioni e altre svalutazioni per un importo totale di 4,1 miliardi e un onere totale una tantum di 12,211 miliardi nel quarto trimestre del 2016.
Nel piano 'Transform 2019', in corso di presentazione a Londra, la banca prevede "ulteriori 6.500 esuberi netti entro il 2019, per una riduzione totale netta di circa 14.000 unità entro il 2019, con un risparmio dei costi per il personale pari a 1,1 miliardi".