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Usa: gli ispanici sognano Julian Castro nel ticket di Hillary

04 giugno 2015 | 14.14
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Il giovane ministro, ex sindaco di San Antonio, aiuterebbe la democratica ad ottenere il voto dei "latinos"

(Foto infophoto)
(Foto infophoto)

Mancano mesi alle primarie, ed più di un anno alla convention democratica, ma gli esponenti democratici ispanici hanno già un solido obiettivo, ottenere, per la prima volta nella storia, un ispanico in un ticket presidenziale, con Julian Castro candidato alla vice presidenza accanto ad Hillary Clinton. Già da mesi infatti nei circoli di Washington continua a circolare il nome del segretario per la Casa e lo sviluppo urbano, già sindaco di San Antonio, la città dove proprio ieri Clinton ha fatto tappa nell'ambito del suo tour di fundraising, raccolta fondi, in Texas.

Dalla campagna elettorale di Clinton si sottolinea che è troppo presto per parlare della vice presidenza, e che potrebbe essere controproducente per Hillary che vuole evitare in tutti i modi che vi sia un senso di inevitabilità della sua candidatura, cosa che secondo molti le fu fatale nel 2008. Però le voci continuano a circolare e questo non dispiace all'entourage di Clinton, dal momento che è cruciale per lei raccogliere il massimo del sostegno tra gli elettori ispanici, uno dei componenti della coalizione, insieme ad afroamericani e giovani, che è stata essenziale per le vittorie di Obama nel 2008 e nel 2012.

Oratore notevole, Julian Castro è diventato noto al grande pubblico quando le fu affidato il discorso di apertura della Convention democratica del 2012, di cui, allora appena 37enne sindaco della seconda più grande città del Texas, fu la rivelazione insieme al fratello gemello Joaquin, deputato democratico.

E a nessun sfuggì il parallelo con Obama che 2004, quando era senatore dell'Illinois candidato al Senato di Washington, pronunciò il kenyote speech alla convention che fu il trampolino di lancio che nel giro di quattro anni lo portò alla Casa Bianca. Julian ha dalla sua le due carte, etnica e generazionale, che servono maggiormente alle 67enne Hillary, mai molto amata nei settori più liberal e di sinistra del partito, per poter aspirare all'eredità di Obama.

Anche perché tra i repubblicani candidati alle primarie vi sono ispanici, Ted Cruz e Marco Rubio, con Jeb Bush che ha una moglie messicana. "Molti latinos democratici si preoccupano di cosa succederebbe se Marco Rubio diventasse il candidato o Jeb Bush", afferma uno degli strateghi della Clinton, sottolineando che Castro sarebbe una facile soluzione al dilemma.

Così i leader democratici ispanici, come Henry Cisneros, ex ministro ed ora sindaco di San Antonio, continuano a insistere sulla sua candidatura: "a Washington sento, anche da persone della campagna di Hillary Clinton, che Julian Castro è in cima alla lista" dei possibili candidati alla vice presidenza, ha detto all'Univision, rete in lingua spagnola.

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