La proprietaria di Memories Pizza ha detto che si rifiuterà di servire clienti gay appellandosi alla controversa misura che il governatore dell'Indiana ha comunque affermato che verrà cambiata. Le parole della pizzaiola, riprese dai siti online, hanno scatenato critiche ma anche dichiarazioni di sostegno. E persino una raccolta di fondi online a cui sono arrivati 47mila dollari in poche ore.
Una pizzeria di una piccola cittadina nel cuore dell'Indiana è diventata il simbolo della guerra scoppiata tra lo stato del Midwest e il resto degli Stati Uniti per la legge che autorizza i commercianti a rifiutarsi di servire clienti gay in nome dei propri principi religiosi. Crystal O'Connors, proprietaria di Memories Pizza di Walkerton, appena 2200 anime, ha infatti attirato l'attenzione dei media prima locali e poi nazionali, affermando che "se un coppia gay dovesse venire a chiedermi di fornire la pizza per il loro matrimonio, io mi rifiuterei".
Si tratta di un discorso del tutto ipotetico, dal momento che non risulta che la pizzeria abbia mai rifiutato di fornire il poco probabile catering a base di pizza per un matrimonio gay. Ma le dichiarazioni fatte ad una tv locale, e poi rilanciate dai siti online, sono bastate a far scatenare una guerra tra denigratori e sostenitori delle posizioni della pizzaiola che nel suo locale espone crocefissi e un cartello in cui orgogliosamente afferma "ogni giorno prima di aprire il negozio, ci riuniamo e preghiamo insieme", offrendosi anche di pregare, a richiesta, per i clienti.
Su Yelp, il popolare sito di recensioni online, sono stati inseriti commenti alla pagina della pizzeria, in cui si invita a "stare lontani da questo locale" accusato di "discriminazione". Ma c'è anche chi difende il "diritto del proprietario di un negozio di non fornire servizi per un matrimonio gay". I molti sostenitori sono passati dalle parole ai fatti ed in nove ore sono arrivati 47mila dollari di donazioni ad un sito creato per "sostenere Memories Pizza".
