Scambio di messaggi whatsapp con il medico di base del giornalista agli atti dell'inchiesta della procura di Arezzo
"Ci siamo messi in un bel guaio". "Magari vediamoci di persona stamani o domattina". E' questo uno dei passaggi dello scambio di messaggi whatsapp - agli atti dell'inchiesta della procura di Arezzo - tra il medico Evaristo Giglio, della Asl Toscana sud est, che si occupò di inserire Scanzi tra i soggetti vaccinabili, e il medico di base del giornalista, Roberto Romizi, che gli aveva chiesto se fosse possibile per il suo assistito accedere al vaccino.
Lo scambio di messaggi avviene alle ore 8.17 del 21 marzo, esattamente due giorni dopo l'avvenuta vaccinazione del giornalista. I due sanitari, alla luce del clamore mediatico suscitato dalla notizia che Scanzi si fosse vaccinato (resa nota da un post sui social in cui lo stesso Scanzi informava di essersi vaccinato come 'panchinaro del vaccino', ovvero di essere stato inserito nelle liste di riserva), appaiono preoccupati. "Non so se hai visto che Scanzi in un recente post ci ha citati", scrive il medico di base. "Ti giro un carteggio pregresso con lui che potrebbe essere utile".
In una conversazione antecedente al vaccino del giornalista, Giglio spiegava al medico di Scanzi: "Non sono ancora riuscito ad inserirlo perché lui è persona nota….lo devo sistemare in condizioni di tutta sicurezza… però non l’ho dimenticato". "Non c’è dubbio…..capisco benissimo ……meglio non rischiare", la replica.
Agli atti anche una serie di scambi di messaggi su whatsapp tra Giglio e Scanzi. Alle 15.43 del 15 marzo, il medico scrive a Scanzi: “Non prenda impegni mercoledì pomeriggio. Domani le faccio sapere orario. Per precauzioni, vista la sua notorietà, ci spostiamo al distretto di Monte San Savino. Dovrebbero avanzare delle dosi”. Scanzi risponde: “Va bene. Però ho un impegno improrogabile dalle 15.30 alle 17 (un processo, ndr). Quindi potrei nel tardo pomeriggio”, approvando la proposta di spostarsi in un hub vaccinale meno 'sotto i riflettori': “Giustissimo Monte san Savino. Grazie”, scrive. Il medico risponde: “Credo dopo le 17 … avrei pensato di andare insieme con la scusa di un sopralluogo conoscitivo da parte di un giornale e avanzando la dose si passava al vaccino.…”.
Sul caso (senza indagati) del vaccino a Scanzi è stata richiesta l’archiviazione da parte del sostituto procuratore Marco Dioni. Nella richiesta il pm osserva tra l'altro che “i soggetti interessati sono stati sentiti tutti ed hanno messo a disposizione degli inquirenti la messaggistica whatsapp a dimostrazione della totale assenza di dolo e del fatto di nulla avere da nascondere”. L'udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione è fissata per domani, 3 dicembre, dinnanzi al Gip del tribunale di Arezzo, Giulia Soldini.