La linea, disegnata da Vincenzo Palazzo, fondatore e creative director del marchio, nasce da una sintesi tra sartoria maschile e sportswear contemporaneo
Vìen debutta con la collezione dedicata al menswear. La linea, disegnata da Vincenzo Palazzo, fondatore e creative director del marchio, nasce da una sintesi tra sartoria maschile e sportswear contemporaneo e parte l’evoluzione di Vìen nel ridefinire il proprio codice genetico. La sartorialità incontra l’abbigliamento sportivo nel concetto trasversale di comfort chic, tra menswear e womenswear.
Da appassionato di running, Palazzo ha pensato a una collezione che sintetizzasse coolness e comfort, una nuova uniforme per la corsa, dove blazer e pantaloni maschili performano come l’abbigliamento tecnico, ma con stile. Classici del guardaroba maschile come il capospalla, il gilet, la camicia e il pantalone con la piega all’inglese o il classico anni Venti con le pinces. In abbinamento, il Dna sviluppato nella tuta in acetato logata, la t-shirt, il pantaloncino, il puffer e il classico trench all’inglese un ibrido del parka tecnico.
Nel processo di fusione e melt down genetico i cartamodelli e i tessuti sono mescolati per un'ibridazione: tute foderate come giacche sartoriali, blazer a tre bottoni mescolati con i bomber da baseball. L’essenza sta nell’utilizzo sapiente di volumi e materiali. La giacca fitted a due bottoni con la manica corta che lascia vedere il polsino della camicia. E ancora la tre bottoni a sacchetto diventata uniforme dei Mod’s negli anni '60 e la 'over' con spalla segnata, tipica degli anni '80. Giochi volumetrici tra capospalla e pantalone, in un contrasto tra over e fitted e viceversa. Volumi possibili con una scelta di tessuti contemporanei italiani e giapponesi con richiami sartoriali come la tasmania con la mano fluida del jersey.
Essenziale la scelta cromatica: bianco, nero e due toni di grigio con l’inserimento del rosso in alcune merceologie, per spezzare il ritmo. Dettagli forti completano il look: la cravatta in tessuto tecnico catarifrangente, la cintura rubata alla travel bag portata sopra al blazer, il borsone da palestra che diventa macro marsupio da abbinare al cappotto retro anni '50. O ancora, il boot che ricorda le prime sneakers da basket. Ispirata al tema del movimento è la capsule collection di travel bag del nonno reinterpretata in chiave iper contemporanea: il beautycase a mano, la weekender morbida, il maxi zaino zippato e il porta abiti per viaggiare con l’abito classico al seguito.