Anche le suore, sabato, scenderanno in piazza a Roma per fare sentire la loro voce alla manifestazione 'Non una di meno' contro la violenza sulle donne. "Il problema è serio e cresce sempre di più. Noi donne siamo al centro di una violenza che non si ferma davanti a nessuna età, ma non possiamo fermarci all'emergenza. Guardiamo anche ai passi compiuti. Piccoli, ma significativi", afferma all'Adnkronos suor Gabriella Bottani, missionaria comboniana a capo di Talitha Kum, la rete mondiale della vita consacrata contro la tratta di persone, nata nel 2009.
Suor Bottani dopodomani sarà in piazza della Repubblica, "almeno alla partenza, è giusto esserci e non arrendersi. Unite siamo una forza", dice la coordinatrice di Talita Kum che invita ad affrontare la piaga della violenza in maniera costruttiva senza fermarsi all'aspetto allarmistico. "Certamente a livello istituzionale si dovrebbero sostenere più concretamente i progetti che aiutano donne e bambine vittima di violenza e bisogna ammettere che davanti ad alcune situazioni noi continuiamo a rimanere da sole. Ma bisogna anche ricordare - osserva suor Bottani - che non è soltanto una questione di soldi. Il punto è farsi prossimi agli altri. E' sulla sensibilità che si deve fare leva".
La religiosa comboniana vive quotidianamente la piaga della violenza sulle donne. Dunque è abituata a parlare con concretezza senza fare lo scaricabarile: "I poveri nelle favelas - dice - mi hanno insegnato a non guardare solo al lato negativo del problema ma a considerare i piccoli passi significativi che ogni giorno si fanno. Avremmo bisogno di poter dire di più, di avere più spazi proprio per il servizio e la condivisione che caratterizzano la nostra missione. La tratta non è che la punta dell'iceberg e in alcuni momenti non è quasi riconosciuta. Pensiamo a quanti ancora si approcciano al problema, continuando a parlare di 'mestiere più vecchio del mondo'".
Siamo all'anno zero dei diritti delle donne? "Non fermiamoci alla negatività - sottolinea ancora suor Gabriella -. Occorre non arrendersi e provare con creatività. Non siamo sole e, fuori da ogni ideologia, quando ci uniamo siamo una forza. Sarà questo il messaggio che uscirà dalla piazza".
