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Crisi: Visco, condizioni economia Eurozona insoddisfacenti

05 dicembre 2014 | 16.09
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Se "per conseguire l'obiettivo di stabilità dei prezzi si acquistano titoli pubblici si può mettere in discussione il rispetto di un altro vincolo dei Trattati della Bce". Anche perché le condizioni dell'economia sono "insoddisfacenti" e la bassa inflazione comporta rischi, anche per l'Italia

Ignazio Visco, Governatore della Banca d'Italia
Ignazio Visco, Governatore della Banca d'Italia

Il Governatore di Bankitalia, Ignazio Vis co, offre una sponda al presidente della Bce, Mario Draghi. Il terreno del confronto è il tanto sospirato quantitative easing, l'acquisto massiccio di titoli pubblici da parte dell'Eurotower. E le parole del numero uno di Via Nazionale si riferiscono direttamente ai contrasti emersi all'interno del Consiglio, a Francoforte: se "per conseguire l'obiettivo di stabilità dei prezzi si acquistano titoli pubblici si può mettere in discussione il rispetto di un altro vincolo dei Trattati della Bce, quello di non finanziare monetariamente" i singoli paesi. "E' un conflitto che bisogna discutere apertamente", sostiene in un intervento alla Sapienza di Roma in ricordo dell'economista Federico Caffè. "Se si interviene in modo massiccio sul secondario il conflitto emerge", spiega. Visco ricorda che sul Trattato della Bce "ci sono interpretazioni possibili", invitando così alla cautela "prima di esprimere valutazioni sull'ortodossia o la non cooperazione di alcuni o sulla eccessiva facilità di pensiero o su una interpretazione più o meno poco rigorosa" da parte di altri.

Questo, in un quadro in cui crescita e inflazione continuano a destare preoccupazione. "E' indubbio che le condizioni economiche dell'area dell'euro non sono per niente soddisfacenti", premette Visco. Per poi aggiungere: oggi "non c'è deflazione tout court" ma "lo sforzo di bilancio della Bce è quello di contrastare questo rischio". Anche perché "con variazione dei prezzi così basse o negative, le conseguenze possono essere gravissime per le economie con livelli di debito pubblico e privato molto elevati, come l'Italia".

Per questo, l'azione della Bce e anche della Commissione Ue devono essere orientate alla crescita. "Siamo consapevoli dei vincoli delle regole europee ma bisogna meglio comprendere i canali per il ritorno alla crescita tramite maggiori investimenti pubblici e privati che sono la cerniera essenziale per la ripresa".

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