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Ciao Paolo

"Voglio il basco di Fantozzi sulla bara", quando Villaggio parlava del ragioniere

03 luglio 2017 | 14.12
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Paolo Villaggio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Paolo Villaggio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Quando mi chiedono di lui, un po' per vergogna, sono portato a dire che non lo farò più ma la verità è che è uno dei personaggi più importanti e celebrati degli ultimi cinquant'anni". Così Paolo Villaggio parlava del suo 'doppio' cinematografico il ragionier Ugo Fantozzi, nel 1999, quasi vent'anni fa, presentando 'Fantozzi 2000', decimo e ultimo capitolo della fortunata saga da lui ideata e interpretata.

Le critiche al suo personaggio più celebre non lo toccavano: ''L'Italia è un paese che si irrita molto quando qualcuno non muore o si ricicla - spiegava - non amiamo le vecchie glorie come accade negli altri paesi, c'è sempre un po' di rancore che va via solo con la morte. E' accaduto con Totò, disprezzato in vita ma poi elogiato fino all'esagerazione da morto. La Loren è l'unica gloria un po' amata. Vuol dire che ci celebreranno dopo morti", diceva, aggiungendo con orgoglio: "Io voglio il basco di Fantozzi sulla bara''.

Parlando ancora del ragioniere più famoso d'Italia, Villaggio diceva: "Fantozzi ha avuto la qualità rara di esorcizzare il timore di vivere in questa società, il potere terapeutico di dire a tutti che non ce la facciamo ad essere felici nel modo in cui ci viene imposto con una violenza assoluta secondo la cultura americana basata sulla corsa al successo e al denaro". Fantozzi, osservava ancora Villaggio, "è un eroe che vive in una realtà orribile ma - concludeva- rappresenta il miglior modo di sopravvivere alla cultura della bellezza e del potere''.

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