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Why Not, de Magistris: "Soddisfatto per Genchi, istituzioni attaccarono mie indagini"

17 gennaio 2022 | 17.32
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Why Not, de Magistris:

"Si tratta di una decisione che ha un effetto, in qualche modo, ulteriormente confermativo di quanto quelle indagini erano doverose e che non c’era nessun elemento né strumentale né illecito. Genchi è stato consulente in due o tre dei miei procedimenti, ma questa vicenda riguarda tutto l’archivio di Genchi, tutta la sua attività. La pronuncia della Cassazione, però, non mi sorprende. Non posso che essere soddisfatto per lui, perché essendomi all’epoca avvalso di un consulente che mi fu presentato da altri magistrati come uno dei più bravi nel settore, vedere oggi accertata, a distanza, fra l’altro, di un’enormità di anni, che non c’erano profili illeciti, è ovvio che è una cosa che non può che farmi piacere, anche perché indirettamente conferma la bontà della scelta che feci nel 2006 di nominarlo consulente tecnico". Così all’AdnKronos l’ex pm Luigi de Magistris commenta la pronuncia con la quale la Cassazione ha stabilito che l’'archivio di Gioacchino Genchi era regolare.

"Rimasi sbalordito 12 anni fa - osserva de Magistris - del tentativo di un vasto arco istituzionale di attaccare indagini molto importanti che stavo facendo all’epoca, ‘Why Not’ e ‘Poseidone’, in cui era consulente Gioacchino Genchi. Le notizie che facevano girare è che noi avevamo intercettato l’universo mondo, dalle cariche istituzionali più elevate ad altri, quando invece non c’erano quasi intercettazioni, in quanto si trattava di tabulati, e per quanto riguarda i procedimenti penali non c’erano sicuramente illeciti, come poi anche l’autorità giudiziaria ha dimostrato".

"Poi - sottolinea all'Adnkronos - c’è stato l’aspetto che ha riguardato Genchi, cioè quello di avere un sostanziale archivio che utilizzava in maniera illecita, e devo dire che sono ovviamente soddisfatto che oggi la Cassazione abbia accertato che non era così". Per de Magistris, "l’attacco non era a Genchi, l’attacco era alle mie indagini, e all’epoca questo argomento fu utilizzato strumentalmente, come pretesto, non solo per ragioni di carattere generale, perché era l’epoca in cui si volevano riformare in senso restrittivo l’uso delle intercettazioni telefoniche e ambientali, ma anche per metterci contro un po’ tutte le istituzioni, per dire che eravamo fuori controlli e che stavamo intercettando tutti, quando invece di intercettazioni non se ne parlava proprio nelle inchieste, era traffico di contatti telefonici, erano tabulati".

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