“Siamo sempre stati contrari alle gogne mediatiche e in particolare alle gogne mediatico-giudiziarie. Non ci è mai piaciuto il garantismo ‘a corrente alternata’ e siamo geneticamente convinti che i diritti e le garanzie debbano essere difesi sempre e comunque anche quando si tratti di chi ha idee diverse dalle nostre sul processo e sulla politica. Ed è per questo che siamo convinti che De Magistris debba essere ritenuto innocente sino a quando una sentenza di condanna definitiva non abbia detto il contrario, ed è per questo che i dubbi sull'applicazione retroattiva della legge Severino non possono venire meno all’improvviso e ad personam”. Così l’Unione Camere Penali torna sul caso De Magistris.
“E tuttavia non possiamo non cogliere l’occasione per sottolineare come il disinvolto uso politico dello strumento giudiziario, sia da parte della politica che da parte della magistratura, costituisca un gravissimo vulnus alla vita democratica del paese - sottolineano i penalisti - E’ sotto i nostri occhi la vicenda ‘esemplare’ di chi da magistrato ha fatto della gogna mediatico-giudiziaria l’esemplificazione dell’utilizzo del potere giudiziario, di chi ha ritenuto di poter disinvoltamente utilizzare il processo come strumento di lotta politica e poi da uomo politico di veder realizzata nei processi a carico dei propri avversari un’occasione di rivalsa”.
“Quella stessa legge di cui un tempo il dott. De Magistris invocava la severa ed immediata applicazione nel nome del ‘diritto’ contro i suoi avversari politici - conclude la nota delle Camere penali - ora che deve essere applicata alla sua persona diviene il segno di una barbara, incivile e criminale aggressione politica”.