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Pasqua 2021 zona rossa, la bozza del decreto covid

12 marzo 2021 | 11.35
LETTURA: 4 minuti

Nuove misure e regole nel documento sul tavolo del governo: invariato il coprifuoco, sì alle visite ai parenti

Afp
Afp

Zona rossa in Italia dal 3 al 5 aprile, con le festività di Pasqua 2021 in lockdown per coronavirus con nuove restrizioni e divieti. Secondo la bozza del nuovo decreto covid la fascia rossa d'ora in poi scatterà con 250 contagi ogni 100mila abitanti. Queste solo alcune delle misure contenute nel dl, oggi sul tavolo del governo, che sancirebbe inoltre il passaggio in arancione di tutte le zone gialle a partire da lunedì 15 marzo.

Niente più zone gialle da lunedì 15

"Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021 - si legge infatti nella bozza -, nelle Regioni i cui territori si collocano in zona gialla" si applicano "le misure" stabilite "per la zona arancione". Questo significa, ad esempio, bar e ristoranti chiusi al pubblico, con servizi di asporto e consegna a domicilio comunque garantiti, ma negozi aperti a differenza di quanto avviene in zona rossa. Mentre bar e ristoranti rimangono chiusi al pubblico, come in zona rossa, e possono lavorare solo con i servizi di asporto e consegna a domicilio, in zona arancione i negozi restano aperti. Ci si può spostare all'interno del proprio comune, per una passeggiata o fare sport, senza restare nei pressi di casa come nelle aree rosse.

Coprifuoco, spostamenti, visite ai parenti e multe

Il coprifuoco, si legge ancora nella bozza, resterà invece invariato dalle 22 alle 5, mentre in zona arancione saranno concesse le visite in abitazioni private ad un massimo di due persone con under 14 al seguito, così come durante le festività pasquali. "Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021 - si legge -, nelle Regioni nelle quali si applicano le misure stabilite per la zona arancione, è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Lo spostamento di cui al presente comma non è consentito nei territori nei quali si applicano le misure stabilite per la zona rossa".

E ancora: "Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull'intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni i cui territori si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite dai provvedimenti di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020 per la zona rossa. Nei medesimi giorni è consentito, in ambito regionale, lo spostamento di cui al comma 4". Si tratta, giustappunto, della possibilità "in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi".

Multe salate per chi viola le regole, da 400 a 3000 euro, ma anche con la chiusura da 5 a 30 giorni dell'esercizio o dell'attività che non rispetta la stretta, restando aperta.

Salva la zona bianca

La stretta che porterà tutta Italia in zona rossa durante le festività pasquali non si applica all'area bianca, per ora la sola Sardegna, ammesso che non vari nelle prossime ore. "Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull'intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni i cui territori si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite dai provvedimenti di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020 per la zona rossa", si legge infatti nella bozza del dl all'esame del Consiglio dei ministri.

Varianti, Regioni e tamponi

Le Regioni, si spiega ancora, potranno inasprire le misure se ad alto rischio varianti. Le Regioni forniranno quindi giornalmente al ministero della Salute il numero dei tamponi effettuati. "Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, nell’ambito del monitoraggio previsto dall’articolo 1, comma 16, del decreto-legge n. 33 del 2020, comunicano giornalmente al Ministero della salute il numero dei tamponi eseguiti sulla popolazione. La cabina di regia di cui al decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020 ne verifica l’adeguatezza e la congruità dal punto di vista quantitativo in relazione al livello di circolazione del virus in sede locale", questo quanto prevede la bozza del dl.

Quando scatta la zona rossa

Come chiesto dal Cts, scatta la zona rossa in automatico superata la soglia dei 250 contagi ogni 100mila abitanti. L'automatismo è messo nero su bianco nella bozza del decreto. "Dal 15 marzo al 6 aprile 2021, le misure stabilite" per "la zona rossa", "si applicano anche nelle Regioni individuate con ordinanza del Ministro della salute" nelle quali "l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio disponibile".

Verso congedi parentali nel dl

Il governo accelera inoltre sui congedi famigliari. A quanto apprende l'Adnkronos da fonti di governo, nella riunione del Cdm in corso a Palazzo Chigi si sta valutando di anticipare i tempi - i congedi erano previsti nel dl sostegni che verrà varato la settimana prossima - inserendo delle misure già nel dl all'esame del Consiglio. Sulla necessità di anticipare le misure, "per alleviare le famiglie", convergerebbero tutti i ministri. L'ok è arrivato anche dalla ministra della Famiglia Elena Bonetti e dal responsabile dell'Istruzione Patrizio Bianchi.

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