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Coronavirus

Zona rossa per Arezzo, Prato e Pistoia

13 marzo 2021 | 13.55
LETTURA: 2 minuti

Le tre province più altri 10 comuni della Toscana nella fascia più alta di rischio Covid

Arezzo, Prato e Pistoia in zona rossa insieme ad altri 10 comuni di altre province della Toscana. Lo ha annunciato oggi il presidente della Regione, Eugenio Giani.

"In Toscana zona rossa per tutti i comuni delle province di Arezzo, Prato e Pistoia e per altri 10 comuni di altre province: Firenzuola e Fucecchio, in provincia di Firenze: Montopoli, San Miniato, Castelfranco di Sotto, Santa Croce sull'Arno, Castellina Marittima, Santa Luce, in provincia di Pisa; Viareggio in provincia di Lucca e Scarlino in provincia di Grosseto", ha spiegato Giani nel corso di una conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza Covid.

Nei comuni nei quali sono state disposte le misure della zona rossa sono sospese le attività dei servizi educativi dell’infanzia e le attività delle scuole di ogni ordine e grado si svolgono esclusivamente a distanza. Giani ha poi aggiunto che sono sospese le attività dei servizi educativi dell’infanzia e le attività delle scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno esclusivamente a distanza anche in 5 comuni che sono in zona arancione: Barberino Tavarnelle, Marradi e Reggello, in provincia di Firenze; Siena e Castelnuovo Berardenga (Siena).

Giani ha spiegato che "sono entrati in zona rossa i comuni che hanno un'evidenza quantitativa di contagi, mentre per le scuole abbiamo ritenuto di chiudere in alcuni comuni che sono in zona arancione perché preoccupa la circolazione delle varianti più contagiose del virus". Il presidente della Toscana ha aggiunto che "quando faccio provvedimenti per i singoli comuni cerco sempre di farli con il buon senso di un sindaco".

Si tratta di interventi mirati, presi in accordo con i sindaci: “chirurgici”, come ha sottolineato il presidente Giani, “che le nuove norme nazionali offrono come possibilità ai presidenti di Regione ma che in Toscana stiamo in verità assumendo da tre settimane”. Prima, ha ricordato Giani, è stata ad esempio la volta di Chiusi e di San Sepolcro, argine alla varianti in arrivo dall’Umbria: poi la settimana dopo, tra i maggiori provvedimenti, Siena e Pistoia, Cecina anche. “Ed è stata una strategia – ha commentato ancora Giani - che ha funzionato ed ha pagato, come ha dato atto lo stesso ministro Speranza con cui mi sono sentito ieri”. Tant’è che in alcuni di questi territori i contagi sono già tornati sotto soglia e non sono più rossi.

Ci sono poi i comuni che rimangono arancioni ma dove si è deciso per la chiusura delle scuole, perché i focolai individuati riguardavano proprio gli studenti o la diffusione delle nuove varianti: Siena e il contiguo Castelnuovo Berardenga, Marradi al confine con la Romagna, Reggello nel Valdarno e Tavarnelle Barberino Val d’Elsa. Naturalmente chi, pur residente, va a scuola in altri comuni potrà continuare a farlo.

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