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Pronta la 'super-cannabis di Stato', da consumare come fosse un thè

Piante di marijuana al Chimico farmaceutico di Firenze
Piante di marijuana al Chimico farmaceutico di Firenze
30 luglio 2015 | 12.02
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E' pronto il primo raccolto di cannabis terapeutica 'di Stato', quella prodotta allo Stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze, incaricato per la prima volta dai ministeri della Salute e della Difesa lo scorso anno di dare vita a una coltivazione di piante di marijuana destinato a all'uso terapeutico, soprattutto per contrastare il dolore nei malati terminali.

E grazie alle tecnologie e al sistema di rigoroso controllo impiegato nella struttura militare toscana, "si è riusciti a ottenere quella che potremmo chiamare una 'super-cannabis', con 130 grammi di principio attivo contro i 30 grammi delle normali coltivazioni", spiega all'Adnkronos Salute Domenico Cotroneo, rappresentante sindacale del Farmaceutico militare.

"Siamo ancora in fase sperimentale - evidenzia - abbiamo ultimato il primo raccolto da 80 piante e stiamo eseguendo le analisi, in attesa che i ministeri competenti ci indichino come avviare la distribuzione alle farmacie ospedaliere di tutto il territorio italiano, a seconda delle richieste. La cannabis ottenuta potrà essere consumata come decotto in barattoli da 5 mg, da sciogliere in acqua e assumere come fosse un thè. Ma nulla esclude che, nel prossimo futuro, si possano sintetizzare nella nostra struttura farmaci con principio attivo della cannabis, e ricavare oli o prodotti per aerosol. Gli sviluppi sono davvero molteplici", assicura Cotroneo.

A livello burocratico, dunque, mancano solo le istruzioni dei ministeri della Salute e della Difesa per utilizzare sul campo la 'super-cannabis', ad altissimo contenuto di principio attivo perché "prodotta grazie a lampade speciali e sistemi standardizzati e curati nei minimi dettagli: dalla temperatura alla pressione, alla luminosità: tutto viene massimizzato. E' come se parlassimo della 'Ferrari' della cannabis", assicura.

"Dopo il primo raccolto - conclude - siamo già ripartiti con un secondo, che pensiamo possa essere ancora più ampio e stiamo sperimentando nuovi tipi di lampade per ottimizzare ancora di più il contenuto di principio attivo per ogni pianta. Il primo lotto è ora tenuto da parte e in caso di necessità vi si potrà attingere: stiamo aspettando solo le ultime istruzioni dai ministeri".

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