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Generali, sale l'utile netto nel trimestre (+3,3%): operativo al top da sette anni

14 maggio 2015 | 18.10
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Le Generali chiudono il primo trimestre con 682 mln di utile netto, in crescita del 3,3%, sopra le attese degli analisti attestate a 631 mln. Il risultato operativo sale a 1,3 mld (+6%), il migliore degli ultimi sette anni, grazie al forte andamento del segmento Vita. Minali: "Decideremo su quota Telecom dopo scissione Telco". In Borsa +3,80%

Trimestre in ripresa per Generali (nella foto Adnkronos, la sede di Milano).
Trimestre in ripresa per Generali (nella foto Adnkronos, la sede di Milano).

Le Assicurazioni Generali chiudono il primo trimestre del 2015 con un utile netto consolidato di 682 mln di euro, in aumento del 3,3% rispetto al primo trimestre del 2014, battendo le attese degli analisti, in media attestate intorno a 631 mln.

L'utile operativo sale del 6% a 1,3 mld, il migliore degli ultimi sette anni, grazie al forte andamento del Vita (+8,2%). L'utile netto risente dell'impatto di poste straordinarie: al netto dell'effetto one-off derivante da operazioni finanziarie l'utile sale del 10%.

I premi, i ricavi dell'attività assicurativa, superano quota 20 mld (+8,3%), spinti dal business Vita che sale del 12,7%, trainato soprattutto dalla crescita dei prodotti unit linked, che raggiungono il 24,5% della raccolta Vita. L'utile operativo del settore Vita sale a 832 mln (+8,2%). Nei Danni il risultato operativo è di 505 mln, in calo di 24 mln (-4,6%), a seguito del maggiore impatto di sinistri catastrofali in Italia e Centro Europa per 70 mln.

Il Solvency I ratio è del 168%; l'indice pro forma è del 177%, comprensivo degli effetti della cessione di Bsi. Il patrimonio netto supera i 26 mld, in crescita del 12,5%. "Chiudiamo il primo trimestre dell'anno - afferma il Cfo Alberto Minali - con risultati particolarmente significativi in tutti i segmenti del nostro business, tanto nella raccolta premi quanto nella redditività. Risultati che dimostrano l’efficacia delle azioni intraprese nell’ambito del piano di turnaround concluso con un anno di anticipo".

"Abbiamo migliorato la qualità della nostra offerta - continua Minali - con prodotti ad alto valore aggiunto per il cliente e abbiamo ristrutturato, laddove necessario, il portafoglio del gruppo, contribuendo a focalizzare il business di Generali sulle attività core. È su questa solida base che ci apprestiamo a presentare le future linee strategiche di Generali il prossimo 27 maggio".

Il settore Vita segna premi per 13.666 mln (+12,7%), con un forte andamento in Italia (+30,9%) e in Francia (+13,3%). La raccolta netta Vita, cioè la differenza tra i premi incassati e le uscite per pagamenti e riscatti, si attesta a 4.306 mln, in crescita del 49,1%.

Il settore Danni si chiude con premi stabili a 6.483 mln (+0,1%), con cali in Francia (-4%) e Italia (-3,9%), più contenuti in Germania (-0,9%), mentre sale nell'Europa Centro Orientale (+2,6%) e dell'area Europa, Medio Oriente e Africa (+1,6%).

La compagnia, "in presenza di un quadro macroeconomico ancora incerto e in linea con i propri obiettivi strategici, nel 2015 continuerà ad intraprendere tutte quelle azioni volte al miglioramento del risultato operativo complessivo".

Le Assicurazioni Generali, ha spiegato Minali, decideranno cosa fare del 4,32% detenuto in Telecom Italia solo una volta che sarà completata la scissione di Telco, per la quale si attende ancora il via libera delle autorità antitrust argentine, e avranno quindi la disponibilità dei titoli. "La decisione - ha detto - la prenderemo quando avremo la disponibilità delle azioni. Prenderemo le nostre decisioni tenendo presente le condizioni di mercato, il titolo e l'asset allocation. E' una partecipazione finanziaria, non strategica che è oggetto dell'attività di investimento tipica del gruppo".

Ingosstrakh , compagnia assicurativa russa di cui le Generali detengono il 38%, "è una partecipazione non strategica, sulla quale - spiega Minali - non abbiamo preso alcuna decisione, né di venderla né di fare alcunché. Ha un valore di carico di 230 mln, ridotto l'anno scorso in seguito all'andamento del mercato e della valuta russi. E' una partecipazione che teniamo: vedremo che cosa farne nel corso dei prossimi anni".

Citylife, progetto di sviluppo immobiliare sull'area della vecchia Fiera di Milano, "sta andando avanti come da programma. Siamo andati avanti con la progettazione della seconda torre: il processo di vendita degli appartamenti continua", spiega Minali. "Abbiamo anche aperto Citylife - continua - al mercato della locazione, sfruttando anche le condizioni molto interessanti che in questo momento ci sono su Milano. Citylife è un prodotto di alta qualità e per il mercato della locazione è particolarmente interessante. Completata la progettazione e la costruzione della seconda torre, ci sarà la terza torre, ma tra qualche anno. Stiamo rispettando il cronoprogramma che ci eravamo dati".

Sullo sfondo aleggia sempre il tema della possibile introduzione del voto plurimo per i soci di lungo corso nello statuto delle Assicurazioni Generali. Minali non si è sbilanciato: "Il tema - ha risposto - è all'attenzione del presidente, che lo sta seguendo personalmente. Come management team abbiamo una posizione né favorevole né contraria, assolutamente neutrale".

A favore dell'introduzione del voto plurimo nello statuto delle Generali si sono dichiarati i soci De Agostini, tramite Lorenzo Pellicioli, e il gruppo Caltagirone, per bocca di Francesco Gaetano Caltagirone. Il presidente Gabriele Galateri ha spiegato che il tema verrà discusso dal consiglio di amministrazione. Alberto Nagel, ad di Mediobanca, primo azionista del Leone, ha affermato che la materia deve essere discussa preventivamente con gli investitori istituzionali, che sono in linea generale poco favorevoli ad alterazioni del capitale votante. Galateri ha quindi detto che Nagel ha detto parole "molto sagge" sulla questione e che verranno tenute in debito conto.

L'eventuale introduzione del voto plurimo nello statuto delle Generali è un tema di esclusiva competenza dei soci, che si esprimono nelle sedi deputate, in questo caso l'assemblea straordinaria, e non del management. Le loyalty shares sono state introdotte nel nostro ordinamento nello scorso agosto: in tutte le assemblee straordinarie convocate prima del 31 gennaio 2015 bastava la maggioranza semplice per approvarle. Da allora occorre una maggioranza dei due terzi.

Paola Sapienza, membro del consiglio di amministrazione delle Generali, ha definito la norma nello scorso ottobre "un modo per uccidere gli investimenti esteri in Italia", sottolineando, in un'intervista all'Adnkronos, come il voto plurimo per gli azionisti di lungo corso sia guardato con sospetto dagli investitori istituzionali esteri, che, ha ricordato, "vogliono una serie di regole che garantiscano che l'interesse di tutti gli azionisti sia l'obiettivo principale della società e soprattutto vogliono che le regole non vengano cambiate in corso d'opera".

Archiviata la trimestrale, ora il mercato guarda all'Investor Day di Londra. Il nuovo piano delle Generali che sarà presentato il prossimo 27 maggio nella capitale britannica sarà "ambizioso" e segnerà "una forte discontinuità" nel modello di business della compagnia, assicura Minali. Il titolo ha reagito bene ai risultati di Generali nel trimestre: in Borsa ha archiviato al seduta con un progresso del 3,80% a 18,01 euro.

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