cerca CERCA
Sabato 27 Aprile 2024
Aggiornato: 02:23
10 ultim'ora BREAKING NEWS
ISSN 2465-2067

120 secondi di notizie

28 maggio 2020 | 08.56
LETTURA: 2 minuti

Inflazione. Frutta e verdura costano di più. Ad aprile, soprattutto la prima, con prezzi medi al consumo aumentati dell'8,4 per cento. La verdura è aumentata del 5 per cento, il latte del 4 e i salumi di oltre il 3, spinti dalla corsa agli acquisti degli italiani in quarantena. Ma non c'è solo questo. Secondo l'analisi della Coldiretti, il calo della produzione, la situazione climatica avversa e la carenza di lavoratori per le raccolte hanno influito sui rincari.  Auto. Vendite in picchiata per il mondo dell'auto, con il record in negativo peggiore di sempre. Secondo l'Acea, ad aprile le immatricolazioni in Europa sono scese del 78 per cento e in Italia c'è stato il crollo maggiore, con un -97 per cento. Il business, anche in Spagna e Regno Unito, si è praticamente azzerato, schiacciato dalla pandemia di coronavirus, che ha fatto rinviare gli acquisti a tempi migliori e costretto le concessionarie a chiudere. Drammatico anche l'andamento dei primi quattro mesi del 2020, che segna un meno 40 per cento per la filiera.  Istat. Nove cittadini su dieci hanno fatto uso di mascherine. Secondo un report dell'Istat, nel periodo in cui sono state messe in atto le misure restrittive l’89 per cento dei maggiorenni l'ha indossata. Tra i 45-54enni l'ha utilizzata il 94 per cento della popolazione, mentre tra gli over 75 solo sette su dieci. L’utilizzo delle mascherine ha riguardato tutto il territorio, a prescindere dalle condizioni di maggiore o minore rischio di contagio. Dei 5 milioni e mezzo di individui che non hanno usato la mascherina, il 68 per cento non ne ha avuto bisogno perché non è uscito di casa.  Titoli Stato. Risultato record per il collocamento del Btp Italia legato all'emergenza covid19. Sono stati emessi 22,3 miliardi di titoli, con una grande risposta di pubblico, sia di risparmiatori che di investitori istituzionali. A livello geografico, la domanda è giunta per la quasi totalità dal mercato domestico per gli investitori retail. Era italiano anche il 50% degli investitori istituzionali, mentre il 42 per cento arrivava da Paesi europei. Il resto dagli Stati Uniti e dai Paesi mediorientali.  Commercio. Fase 2 al rallentatore. Il 72 per cento delle imprese è già ripartito, ma solo tre italiani su dieci sono tornati a servirsi delle attività che hanno riaperto per comprare prodotti o servizi, secondo un sondaggio di Confesercenti. Molti temono di entrare nei negozi, altri non hanno bisogno di fare acquisti o preferiscono risparmiare. L’ombra del Covid si proietta anche sulle abitudini: l’88 per cento degli intervistati ritiene che, terminata l’emergenza, continuerà ad evitare assembramenti.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza