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Briatore: "Creo un dream team per aiutare l'Italia"

21 settembre 2019 | 14.37
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(Fotogramma)
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"Una serie di dream team per aiutare l'Italia". Flavio Briatore si esprime così sul neonato Movimento del Fare. "Non ci aspettavamo un'invasione del genere e ci stiamo organizzando. Stavamo pensando di partire con una comunicazione normale e invece dobbiamo accelerare. Mi fa piacere, perché vuol dire che la gente recepisce", dice Briatore, su Instagram, rispondendo alle domande sulla propria creatura.

"Il simbolo è una mano, perché si pensa alla mano per qualsiasi mestiere si faccia. Siamo completamente apolitici e apartitici, cerchiamo di inserire persone in questi dream team per aiutare l'Italia in modo gratuito. Non siamo di destra, di sinistra o di centro. Invece di chiacchierare, cerchiamo di fare. Ci saranno dei dream team formati da persone che hanno saputo fare... Sotto ogni team c'è spazio per tutti quanti, per dialogare e discutere idee. Ci sarà spazio per il turismo, per la giustizia, per la cultura...", aggiunge.

"Noi possiamo essere consulenti ad alto livello per chi ci amministra. Ognuno di noi perderà un'ora alla settimana per contribuire al Movimento del Fare". La ricetta principale? "Bisogna far ripartire le infrastrutture, fondamentali per ridare fiato all'economia. Non so quanti progetti siano bloccati, ma nell'ultimo anno e mezzo non è stato fatto nulla. Qui nessuno parla di programmi, parlano solo di partiti e di poltrone... Prima chi faceva politica aveva anche un lavoro. Ora chi fa politica ha solo questo lavoro... Vivono per difendere le loro posizioni: fossi lì farei lo stesso. Chi perde il posto in politica non ha più niente. Penso ai ragazzi grillini, passati da salario zero a 10-15.000 euro al mese, è cambiata la vita. Avranno ristrutturato la casa e cambiato la macchina... Non avranno un piano B, cercheranno in tutti i modi di rimanere lì perché non hanno un piano B e faranno di tutto per restare lì. Il problema dei politici non è fare, è stare. Poi che il paese vada bene o meno bene...".

"Io risiedo all'estero? Non c'entra nulla, io non chiedo nulla. Anzi, vedere da fuori" può essere un vantaggio. "Conta solo il fatto che io sia italiano e voglia dare una mano. Farlo da Montecarlo o dall'Arabia Saudita significa catalizzare interesse verso l'Italia".

"Stiamo dando una mano alla Regione Sardegna per riportarla ad essere una 'destination'. Ora non lo è più, sorpassata da Saint Tropez, Ibiza... Con Lucio Presta stiamo cercando di organizzare due eventi, uno a Cagliari e uno in Costa Smeralda", afferma ancora.

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