cerca CERCA
Martedì 19 Marzo 2024
Aggiornato: 03:01
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Locuste, la tempesta di cavallette che mette in ginocchio l'Africa fa paura

20 febbraio 2020 | 14.11
LETTURA: 3 minuti

L'Onu: "Peggiore invasione ultimi 25 anni". Individuati sciami di 2.400 chilometri quadrati

Nell'anno dei 18 gradi in Antartide a febbraio, degli incendi in Australia, dell'emergenza globale coronavirus, ora come una piaga biblica sono arrivati enormi sciami di locuste in Africa. Quasi quattro milioni di bambini che vivono in Kenya, Etiopia e Somalia che stanno già soffrendo la fame sono a rischio di ulteriori deprivazioni a causa dell'invasione di questi voraci insetti che sta mettendo in ginocchio il Corno d'Africa, devastando raccolti e vegetazione. Piegando paesi già alle prese con fenomeni alluvionali e instabilità politica. Secondo l'Onu la peggiore invasione degli ultimi 25 anni. Per la Fao una catastrofe.

"Uno sciame - dice all'Adnkronos Daniele Donati vice presidente Fao. Emergency and Resilence Division - può essere estremamente vorace, un piccolissimo sciame di un chilometro quadrato, può arrivare a consumare il cibo che consumano 35mila persone. In Kenya per esempio è stato individuato uno sciame di 40 per 60 chilometri di lato, 2.400 chilometri quadrati, vuol dire che ha il tasso di consumo di 85 milioni di persone in un pasto. Come la Germania".

Le locuste, divorano tutto quello che è erbaceo, dagli steli d'erba fino alle foglie degli alberi e ovviamente le coltivazioni. Mangiano tutto quello che è commestibile per gli uomini e per il bestiame. E sono in molti ora a parlare di una nuova dimensione dell'emergenza climatica. "E' uno dei fenomeni scatenanti - osserva Federica Ferrario, Responsabile campagna agricoltura Greenpeace - che ha fatto aumentare la frequenza di questi fenomeni ma anche l'ampiezza".

"La diversa disponibilità d'acqua e l'umidità, ha permesso alle locuste - osserva Federica Ferrario - di riprodursi in maniera più repentina e abbondante e di spostarsi in maniera molto veloce. Sfruttando il vento riescono a percorrere in un solo giorno anche di 150 chilometri. Se riescono a trovare altre zone con disponibilità idrica e vegetazione per nutrirsi e trovare un riparo, continuano a riprodursi".

(Immagini courtesy Fao)

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza