E' a Corigliano Calabro il mercantile Ezadeen abbandonato senza carburante al largo delle coste calabresi con 359 a bordo. Ci sono molti bambini e donne in stato di gravidanza, per la maggior parte di nazionalità siriana. Il mezzo rischiava la collisione. Commissario europeo: "Stanno trovando nuovi metodi per sfruttare i disperati"
"I trafficanti stanno trovando nuove strade in Europa e stanno impiegando nuovi metodi per sfruttare i disperati che cercano di scappare da guerre e conflitti". Ad affermarlo è il commissario europeo all'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, che in una dichiarazione diffusa a Bruxelles sottolinea come la lotta ai trafficanti sarà "una massima priorità" nell'ambito del piano che verrà presentato per "l'approccio globale alle migrazioni".
Il commissario greco ha anche voluto lodare l'operato della Guardia Costiera italiana e di Frontex che, nell'ambito dell'operazione congiunta Triton, "hanno salvato centinaia di migranti in pericolo".
Sono arrivati in nottata al porto di Corigliano Calabro, nel cosentino, i 359 migranti lasciati alla deriva a bordo del mercantile Ezadeen . Sono per la maggior parte di nazionalità siriana, molti bambini e anche donne in stato di gravidanza. Partiti dal porto turco di Antalya, erano stati abbandonati senza carburante al largo delle coste calabresi.
Le condizioni del mare non hanno consentito il loro soccorso a Crotone e si è reso necessario accompagnarli fino a Corigliano. Le operazioni di accoglienza e di controllo sanitario, e la preidentificazione, attuate dal personale della Polizia sono proseguite per tutta la notte e si sono concluse nella mattinata.
Il cargo è arrivato in nottata al porto. Due esperti sono stati calati sul mercantile da un mezzo aereo dell'Aeronautica militare ma non hanno potuto governare l'imbarcazione perché il timone era bloccato. A quel punto il mercantile è stato preso in carico da un mezzo navale di Frontex e portato fino al porto di Corigliano. "Questa nuova tipologia di viaggiche prevede l'abbandono della nave - ha spiegato il comandante della capitaneria ai giornalisti - è pericoloso perché si rischia l'impatto con le coste".
Il prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao conferma che i 359 migranti siriani saranno portati in altre regioni e non resteranno in Calabria. "Le nostre strutture sono sature", ha spiegato. Le associazioni di volontariato hanno rifocillato i migranti al loro arrivo.
