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Blitz in centro migranti a Roma: oltre 20 portati via per l'identificazione

Il blitz al Baobab (Adnkronos)
Il blitz al Baobab (Adnkronos)
24 novembre 2015 | 08.26
LETTURA: 5 minuti

Blitz di polizia e carabinieri questa mattina, prima delle 7, nel centro Baobab di Via Cupa a Roma che da mesi accoglie i 'transitanti' della capitale (FOTO). Al termine dell'operazione 24 stranieri, tra cui eritrei, etiopi e magrebini, sono stati accompagnati presso l'ufficio immigrazione della questura in quanto, all'atto del controllo, sono stati trovati sprovvisti di regolare documenti per la loro identificazione.

L'operazione rientra nel più ampio progetto di controllo del territorio romano previsto dall'ordinanza di Servizio del questore D'Angelo per la sicurezza del Giubileo. Al blitz hanno partecipato un centinaio di uomini tra poliziotti e carabinieri. Si è trattato di un controllo coordinato e programmato per l'identificazione degli stranieri. Le forze dell'ordine hanno sbarrato i due accessi a via Cupa con i blindati. Sulla pagina Facebook 'Amici del Baobab' questa mattina si leggeva: "Stanno facendo identificazioni di massa".

All'Adnkronos Roberto, volontario del Baobab , ha raccontato: "Questa mattina intorno alle 6.30 sono arrivati quattro blindati tra Polizia e Carabinieri che hanno chiuso via Cupa da ambo i lati e sono scesi una sessantina di agenti in tenuta antisommossa, l'antidroga con il cane e sono entrati dentro".

"La loro dichiarazione era di fare un censimento dei migranti presenti, in realtà hanno fatto un giro dentro col cane antidroga e non hanno trovato niente, poi hanno bloccato i migranti qui nella via uno ad uno, e chi non era in possesso di documento o di una richiesta di asilo o chi aveva bisogno di una ulteriore identificazione è stato portato all'ufficio immigrazione di Casal Bertone".

Le operazioni si sono svolte senza grandi momenti di tensione, "a parte - ha detto ancora il volontario - un ragazzo di 17 anni della Guinea Bissau che non parla né francese né inglese, tremava, era spaurito ma un nostro volontario lo ha accompagnato insieme alla Digos all'ufficio immigrazione per dargli un po' di supporto".

Nella pagina Facebook degli 'Amici del Baobab' si legge che dopo il blitz delle forze dell'ordine è stato organizzato un presidio in via Patini 23, sotto gli uffici dell'immigrazione "per portare solidarietà ai migranti e chiedere una politica di accoglienza degna".

Poi in un lungo post, sempre sul social network, i volontari del Baobab scrivono: "Ventiquattro migranti sono stati prelevati dal centro Baobab per l'identificazione, tra di essi eritrei, etiopi e magrebini. Strano modo di intervenire, in tenuta antisommossa e con unità cinofile; proprio ora che i migranti sono drasticamente diminuiti iniziano perquisizioni ed identificazioni per allontanarli dal luogo che per cinque mesi ha coperto un buco dell'amministrazione pubblica sostenendosi col mero volontariato".

"E' un atto di violenza - si legge nel post - che noi volontari condanniamo con fermezza e dal quale ci dissociamo, perché lascia in strada persone incolpevoli, attuando una caccia all'uomo alimentata dalla paura di atti terroristici, amplificata mediaticamente e politicamente dopo i fatti di Parigi".

In una nota, la Cgil di Roma e del Lazio sottolinea: "Il blitz di questa mattina al centro Baobab di Roma desta preoccupazione e perplessità. Sarebbe grave che, a fronte della minaccia terrorismo, si lanciasse un messaggio sbagliato e fuorviante sui rifugiati e i transitanti. Coloro che vengono accolti sul territorio europeo sono vittime della guerra, della fame e delle persecuzioni e sarebbe bene ricordare sempre questo assunto".

Dentro Baobab, dove la solidarietà non si ferma e "le istituzioni sono spesso assenti"

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