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Covid Italia, Pregliasco: "Entro marzo rischio livelli seconda ondata"

05 marzo 2021 | 09.40
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"Contagio giovani alimenta focolai familiari. Fiato sospeso per Rt"

(Fotogramma)
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"Il rischio" che emerge "dal trend e dalle proiezioni" è che, "nel giro di poche settimane, 3 o 4" quindi "nell'arco di questo mese" di marzo, in Italia "si possa arrivare di nuovo ai livelli della seconda ondata" di Covid-19. "Questo è ciò che si sta prospettando" secondo il virologo dell'università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, intervenuto ad 'Agorà' su Rai3.

"Siamo in una fase che si sovrappone alla rampa iniziale della seconda ondata di ottobre. Questo è", ha detto l'esperto augurandosi che gli interventi adottati, "seppure un po' tardivi", riescano comunque ad "arginare questa velocità di crescita" dell'epidemia, anche per proseguire "in modo più tranquillo, per quanto possibile, la campagna vaccinale".

"Il nuovo Dpcm cerca di perfezionare un meccanismo che è difficile da attuare", ha sottolineato il virologo. L'obiettivo è "cercare di mitigare gli effetti sull'economia di un lockdown che ovviamente sarebbe più rapido nei risultati, se molto pesante e stringente".

Capitolo scuola. A 'Buongiorno' su Sky Tg24, Pregliasco ha spiegato che la chiusura delle scuole è dipesa "dall'incremento quantitativo di casi" di Covid-19 "in diverse province della Lombardia, ma soprattutto" dalla "presenza massiccia di casi nelle fasce dei più giovani, con l'abbassamento della media generale sotto i 44 anni, ma soprattutto tantissimi casi tra i 13 e i 19 anni, ma anche nei più piccoli. Casi nella stragrandissima maggioranza senza sintomi, ma ovviamente con un grande rischio di diffusione, come si è visto, nei focolai familiari". Con il quadro epidemiologico che abbiamo, ha avvertito, tutti i contatti vanno considerati contatti a rischio.

"Il dato in crescita da 3 settimane, del 20-30% di casi in più - ha sottolineato l'esperto - ci porta a vedere la situazione come un po' la rampa della seconda ondata di ottobre. Dobbiamo evitare assolutamente che questo accada, nella speranza che questi interventi restrittivi, che sicuramente infastidiscono le famiglie e tutti noi, siano ancora necessari per far continuare la campagna di vaccinazione che dal mese di aprile, credo, potrà dare quella possibile protezione elevata che ci aspettiamo".

"Speriamo che questi interventi che via via si stanno definendo in un modo un po' più chirurgico rispetto al passato possano contenere. E' chiaro - ha evidenziato Pregliasco - che oltre al Dpcm è importante una responsabilità personale, perché la situazione attuale è tale che ogni contatto va considerato a rischio. Noi dobbiamo quindi gestire i contatti al di là delle disposizioni e blocchi, perché la diffusione è ormai ampia fra i giovani e facilita la catena dei contagi".

"Vedremo il calcolo nazionale: speriamo che non si arrivi a un Rt sopra 1,25. Siamo con il fiato sospeso" ha detto Pregliasco, ricordando che "a ottobre", mentre in Italia iniziava la seconda ondata di Covid-19, "eravamo con 200-300 pazienti in terapia intensiva. Ora cominciamo questa fase", in cui i dati suggeriscono il possibile inizio di una terza ondata, "con 2.200-2.300 pazienti, che sono il segno di una grande diffusione. Abbiamo 9 Regioni con valori d'impegno nelle terapie intensive".

Analizzando le ragioni per cui non si sono prese prima misure più rigorose contro la circolazione di Sars-CoV-2 con le sue nuove varianti, Pregliasco ha osservato che disporre nuove restrizioni anti-Covid "è una decisione difficile per quella quota di popolazione che si sente in difficoltà e che fa sentire la sua voce. Purtroppo le decisioni politiche sono sempre un compromesso fra la fattibilità e l'accettazione. Spero davvero che questi interventi, seppur forse tardivi, possano essere efficaci".

"I dati che vediamo", dell'epidemia di Covid-19, "sono in peggioramento non solo per la Lombardia, ma anche Emilia Romagna e Campania. Speriamo che per la Lombardia questi interventi possano contenere la diffusione, anche se i risultati di un arancione rinforzato non sono immediati" ha precisato.

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