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Il regista di 'Diaz': ''Tor Sapienza? Criminali i politici che soffiano sul fuoco'' /ASCOLTA

12 novembre 2014 | 17.24
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Daniele Vicari commenta quanto sta succedendo nel quartiere della periferia romana: "Raid fascisti? No, c'è un disagio vero ma attenti a chi lo trasforma in un'arena politica''. Poi sul sindaco: ''Marino è l'ultimo ad avere responsabilità diretta ma gli consiglio di andare lì''

Non ci sta a definirlo un 'raid fascista' perché lì c'è ''un disagio vero, non inventato'', perché Tor Sapienza è stato ''utilizzato da decenni come quartiere discarica'' e punta il dito sui ''politici criminali che soffiano sul fuoco''. Dopo il Daniele Vicari, regista di 'Diaz, Don't Clean Up This Blood', parla con l'Adnkronos su quanto sta succedendo a Tor Sapienza, teatro per la seconda notte di una guerriglia da parte dei residenti contro gli immigrati. E lancia una provocazione: "Perché il centro rifugiati non lo mettiamo ai Parioli? Casi come quello di Tor Sapienza non si risolvono senza una politica equanime".

''Tor Sapienza è un problema cronico di questa città - spiega Vicari - E' stato utilizzato come quartiere discarica, è stato non gestito in questi decenni insomma è stata creata una bomba che ora sta per esplodere. Le prime vittime della situazione di Tor Sapienza sono i cittadini che ci abitano, poi li possiamo anche definire fascisti o marziani ma sono loro le prime vittime. Vivono un disagio che tutti gli altri non possono neanche immaginare''. Ma la cosa più grave è ''l'evidente strumentalizzazione'' che se ne sta facendo. ''Soffiare sul fuoco da parte di chi fa politica diventa criminale. E' un modo di fare politica criminale''.

Nessun stupore sull'annuncio fatto dal segretario della Lega Matteo Salvini di una sua visita a Tor Sapienza. ''E' la quadratura del cerchio - dice il regista di 'Velocità massima' - La dimostrazione della totale irresponsabilità della classe dirigente sia a livello locale sia nazionale. Stanno trasformando Tor Sapienza nell'arena politica delle prossime elezioni politiche in Italia. E questo avrà delle conseguenze non secondarie non solo sull'ordine pubblico ma anche sulla cultura del nostro paese. E' un punto di non ritorno: si sta soffiando sulla violenza per motivi politici. Salvini va tutti i giorni in tv a dichiarare guerra al disagio sociale, non per risolverlo ma per appiccare il fuoco. Non è un rivoluzionario ma solo uno che vuole vincere le elezioni''.

Poi un consiglio al sindaco Ignazio Marino che, secondo Vicari, ''è l'ultimo ad avere una responsabilità diretta perché solo dall'altro ieri è arrivato in questa città''. Dovrebbe fare quello che non dovrebbe fare ''il nostro Le Pen''. ''Andare a Tor Sapienza, glielo consiglio. Vada lì, così potrà anche smascherare la retorica violenta di Salvini e dell'estrema destra''.

Sul dibattito che sta impazzando sui social, alle prese con le definizioni di 'raid fascisti' e 'razzisti', Vicari taglia corto: è una ''guerra tra poveri''. ''Nelle situazioni di crisi si infilano personaggi poco chiari ma da qui a dire che gli abitanti di Tor Sapienza sono fascisti ce ne passa - afferma - Poi possiamo discutere fino alla morte sulle parole e sulle azioni fatte dagli abitanti del quartiere. E' facilissimo dire che non si devono prendere a schiaffi le persone, ma quando vivi in un posto dove non si può uscire la sera, la tua tensione si scarica da qualche parte e i più deboli sono il bersaglio più facile. E' una guerra tra poveri''.

Detto questo non si può, mette in chiaro Vicari - 'aspettare il morto', come ha twittato in mattinata. ''Adesso se ne esce riconsiderando completamente il rapporto tra le periferie e il centro. C'è qualcosa di distorto in certe scelte quando in quartieri già difficili si immettono situazioni sociali ulteriormente complesse''. Allora, chiede provocatoriamente, perché il ''centro per rifugiati non si mette ai Parioli?''. Insomma ''se noi non siamo in grado di ripensare la città, di pensare che le persone che vivono in periferia hanno le stesse esigenze di quelle che vivono in centro, se non riusciamo a fare una politica equanime il problema di Tor Sapienza non si risolve''.

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