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Immigrati: profughi morti assiderati in vecchia aerostazione Lampedusa

10 febbraio 2015 | 08.59
LETTURA: 3 minuti

Uno dei profughi morti assiderati ha il cranio fracassato. Tra i superstiti anche tre minori. Monsignor Perego: "Torni 'Mare nostrum', non voltiamoci dall'altra parte davanti alle tragedie".Il sindaco Giusi Nicolini: "Le parole del Papa non sono servite a niente, siamo tornati a prima di Mare Nostrum". Il direttore sanitario dell'isola Pietro Bartolo: "Non vorrei si ripetesse quello che è accaduto il 3 ottobre 2013" (VIDEO). Il sindaco su Twitter: "Je suis morto di freddo"

Immigrati: profughi morti assiderati in vecchia aerostazione Lampedusa

Sono stati sistemati all'interno della vecchia aerostazione di Lampedusa i 29 profughi morti ieri assiderati nel Canale di Sicilia.

Dopo una prima ispezione, i corpi sono stati messi all'interno di sacchi verdi, in attesa delle procedure di identificazione che saranno avviate dalla squadra della Polizia scientifica che arriverà oggi. Si tratta di giovani tra i 18 e i 25 anni, secondo una prima ispezione cadaverica. Alle vittime gli agenti della Scientifica preleveranno il Dna e scatteranno delle fotografie per poterle poi identificare. Non si sa ancora se alcune delle vittime fossero parenti dei 75 superstiti che si trovavano sullo stesso barcone. Subito dopo le salme verranno sistemate nelle bare e portate via con la nave a Porto Empedocle per poi essere tumulate nei cimiteri in cui c'è spazio.

Non si sa ancora dove verranno tumulati, se nell'agrigentino o in altre località. Si stanno cercando dei cimiteri pronti ad accogliere le salme.

Tra i 75 profughi superstiti sul barcone ci sono anche tre minori non accompagnati, due della Costa d'Avorio e un del Mali. I superstiti sono arrivati nella tarda serata di ieri a Lampedusa stremati e sotto choc. Uno di loro è stato portato in elisoccorso a Palermo dove è ricoverato in coma, un altro, con sintomi di assideramento, è stato portato alla Guardia medica. Gli altri sono stati trasferiti al Centro d'accoglienza. Trentasette provengono dalla Costa d'Avorio, 17 dal mali, 7 dalla Guinea, 7 dal Senegal, 2 dal Gambia e 2 dal Niger. Oggi il Prefetto di Agrigento Nicola Diomede e il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini li andranno a trovare al centro d'accoglienza di Contrada Imbriacola.

"Sono basito per questa nuova tragedia. Non si può morire così, per assideramento. Mentre noi continuiamo a chiacchierare qui vicino ci sono 29 giovani morti dentro i sacchi". Lo ha detto all'Adnkronos don Mimmo Zambito, parroco di Lampedusa, che ieri sera insieme con alcuni parrocchiani è andato sul Molo Favaloro "per pregare per quei poveri immigrati morti per i freddo". "Condivido pienamente le denunce del direttore sanitario Pietro Bartolo e del sindaco Giusi Nicolini - spiega ancora il parroco - il prezzo che Lampedusa piange è altissimo. I diritti dei popoli vengono misconosciuti". Il prete vuole poi "ringraziare i ragazzi delle motovedette della Guardia costiera per la devozione che mettono nel loro lavoro". "Sono partiti con onde alte anche 9 metri - dice - per andare ad aiutare i profughi in mare, in grosse difficoltà. Non finirò mai di ringraziarli".

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