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Nozze gay, il Tar del Lazio non sospende l'atto del prefetto sull'annullamento

04 novembre 2014 | 12.07
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Respinto il ricorso presentato da alcune coppie. Il portavoce di Gay Center Fabrizio Marrazzo spiega all'Adnkronos: "Il Tribunale amministrativo ha detto che il provvedimento non ha prodotto effetti e quindi non c'è urgenza". E precisa: "Ad oggi nessuna trascrizione è stata cancellata". Anche il Campidoglio presenta ricorso

18-10-2014 Il sindaco Marino in Campidoglio nella sala Protomoteca trascrive i primi matrimoni fra coppie dello stesso sesso (Foto Infophoto) - HUBIMAGES
18-10-2014 Il sindaco Marino in Campidoglio nella sala Protomoteca trascrive i primi matrimoni fra coppie dello stesso sesso (Foto Infophoto) - HUBIMAGES

L'atto del prefetto di Roma che dispone l'annullamento delle trascrizioni dei matrimoni gay, al momento, non viene sospeso. Lo ha deciso il Tar del Lazio respingendo il ricorso presentato da alcune coppie gay. "Il Tar non ha dato ragione al prefetto - spiega all'Adnkronos Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center - Il Tar oggi ha detto che l'atto del prefetto non va sospeso perché non ha prodotto effetti e quindi non c'è urgenza. Nel momento in cui andasse ad annullare la trascrizione, la coppia può chiedere un provvedimento d'urgenza al Tar e in quel caso vedremo cosa dirà il Tar. Noi crediamo che darà ragione ai ricorrenti, come ha già fatto il tribunale di Grosseto".

"Ad oggi nessuna trascrizione è stata annullata - sottolinea Marrazzo - L'unico dato è che il prefetto e il ministro Alfano fanno politica sulla pelle degli omosessuali, utilizzando il contrasto dei diritti lgbt come un'azione politica". "Renzi qualche settimana fa ha proposto una legge sui diritti delle coppie gay - ha aggiunto - ad oggi sull'azione di Alfano, a cui ha lasciato carta bianca, non si è pronunciato. Chiediamo a Renzi di chiarire la sua posizione: dica se è favorevole ai diritti gay o sostiene le politiche di Alfano".

"Ora in campo c'è il ricorso annunciato dal Campidoglio, in cui chiede al Tar di invalidare la richiesta del prefetto - conclude - aspettiamo per vedere cosa succede".

Roma Capitale ha infatti provveduto a far notificare presso il Tribunale Amministrativo regionale del Lazio, il ricorso con il quale si chiede l'annullamento giurisdizionale del decreto del Prefetto della Provincia di Roma del 31 ottobre 2014, che prevede l'annullamento della trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero, nonché l'ordine di procedere agli atti conseguenti. Lo comunica, in una nota, il Campidoglio.

Il decreto del Prefetto, secondo la tesi giuridica sostenuta nel ricorso, ''è stato assunto in carenza assoluta di potere e risulta comunque viziato da incompetenza, nonché da eccesso di potere sotto varie figure sintomatiche'' e pertanto viene definito ''palesemente nullo, illegittimo, ed errato''.

La normativa vigente, secondo Roma Capitale, "non attribuisce affatto in capo al Prefetto stesso alcun potere di intervenire sugli atti di stato civile né, per derivazione, di ordinare l'annullamento delle trascrizioni. Nel caso specifico, infatti, né allo stesso Sindaco è dato intervenire, ma solo, ciò è detto esplicitamente dalla normativa, al Tribunale".

Il sindaco di Roma Capitale, si legge inoltre nel documento, ''non ha celebrato l'unione, non ha attribuito diritti né imposto doveri agli interessati, ma si è limitato a conferire pubblicità-notizia ad un evento, giuridicamente rilevante, verificatosi prima (rispetto al 18 ottobre) ed altrove (in altri Stati) nel rispetto dello Statuto di Roma Capitale, che impone il divieto di qualsiasi forma di discriminazione, degli ordinamenti dei Paesi in cui il matrimonio è stato contratto, nonché dalle Carte sovranazionali recepite dal nostro ordinamento''.

Viene contestata, inoltre, una violazione del procedimento poiché il decreto impugnato è stato adottato senza la formale comunicazione di avvio e quindi non rispetta le disposizioni della L.241/90, invocata peraltro dallo stesso Prefetto. Il Campidoglio ha chiesto infine la immediata sospensione degli effetti del provvedimento prefettizio, sino alla decisione sul merito del ricorso.

Intanto, il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, ha adottato il 'provvedimento di annullamento' di trascrizione delle 13 nozze tra persone dello stesso sesso, celebrate all'estero, e trascritte dal sindaco Giuliano Pisapia. Tronca nel provvedimento ha ordinato al sindaco, in qualità di ufficiale di stato civile, di provvedere "senza ritardo" a tutti gli adempimenti.

"Tra la circolare del ministro Alfano e i miei convincimenti personali e giuridici, oltre a quelli della maggioranza del consiglio comunale che ha approvato una mozione su questo, non ho dubbi da che parte stare", ha detto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, commentando la decisione del prefetto.

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