Monsignor Staglianò: "Accoglienza via obbligata del Vangelo, noi né pro né contro Salvini, nessun pregiudizio politico"
di Rossana Lo Castro
"L'accoglienza è la via obbligata del Vangelo". Il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, delegato della Conferenza episcopale siciliana per le migrazioni, lo ripete come un mantra. "Siamo alle solite" dice sconsolato parlando con l'Adnkronos nelle ore calde dell'ennesimo braccio di ferro con l'Europa del ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Mentre i 42 migranti restano a bordo della Sea Watch a poche miglia di Lampedusa, in attesa di istruzioni, il presule ribadisce la posizione dei vescovi siciliani. "Devono scendere perché sono esseri umani, nostri fratelli - dice - e l'ospitalità è un diritto umano fondamentale che le nostre legislazioni dovrebbero opportunamente declinare. Poi Salvini faccia ciò che deve, ciò che prevede la legge e ognuno si assuma la responsabilità dei propri gesti. La Sea Watch sa bene che può incorrere in sanzioni avendo violato le leggi italiane, ma le questioni giuridiche vengono dopo le vite umane".
Una posizione, tiene a precisare il vescovo di Noto, che non è "pro o contro" il capo del Viminale. Una "semplificazione" a cui secondo il presule si assiste sempre più spesso sui giornali. "Di Salvini non mi interessa nulla", dice senza troppi giri di parole il delegato della Cesi, che respinge al mittente l'accusa di vescovi sempre più politicizzati. "Noi interveniamo sul tema dei migranti a partire da una visione del mondo e della vita di ispirazione cristiana. Se al Governo ci fosse stata la sinistra il nostro ragionamento sarebbe stato identico", assicura. Il motivo? "Perché ci muoviamo su un piano etico, umano, religioso, cristiano che è pre-politico. Non siamo interessati a fare politica, né tanto meno campagna elettorale. Le nostre parole si riferiscono al Vangelo e non a un pregiudizio politico contro chicchessia".