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Sindaco Arzachena vs Briatore: "Non mi confronto più con i maleducati"

21 agosto 2020 | 15.51
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

''Non voglio più confrontarmi con gente maleducata, se vuole andare dagli avvocati che ci vada pure. Poteva impugnare l’ordinanza!''. Non si placa il botta e risposta tra il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, e Flavio Briatore. Il primo cittadino del comune sardo dice all'Adnkronos di essere stanco dei continui attacchi da parte del patron del 'Billionaire'. L'ultimo questa mattina su Instagram dove Briatore in un video afferma che Ragnedda ''non fa rispettare neanche il decreto ministeriale'' e sostiene che nei locali della Costa Smeralda ''i famosi 65 decibel di questo sindaco di Arzachena non solo non li rispetta nessuno perché c'è musica a palla in tutti i locali ma ballano anche''.

''Non mi risulta assolutamente che ci siano locali dove si possa ballare -sottolinea Ragnedda- questa è un’altra delle sue falsità che va a ledere gli sforzi che fanno le nostre forze dell’ordine che, nonostante siano in numero molto ridotto, continuano a fare controlli senza sosta su tutto il territorio. Ormai questo (Briatore, ndr.) non dorme più -dice scherzando- pensa solo a me''.

"È stato fatto tutto questo caos per aver portato di un’ora le lancette indietro rispetto alla precedente ordinanza. Lo abbiamo fatto -spiega Ragnedda- perché è l’unica arma che abbiamo per evitare che nei locali si faccia discoteca ed è quello che a lui (Briatore, ndr) dà fastidio. Queste sono ordinanze che erano già in vigore dal 2017 e che disciplinano gli orari di diffusione della musica. Anche la disciplina dei decibel non la decido io ma è individuata dai regolamenti nazionali e della Regione Sardegna''.

"Per fortuna abbiamo ancora tanti ospiti in Costa Smeralda. Personalmente mi sono sempre sbilanciato a favore del divertimento -aggiunge il sindaco di Arzachena- ma c’è anche un orario per la quiete e il riposo''.

''La cosa paradossale -incalza Ragnedda- è che 24 ore prima che io facessi l’ordinanza Briatore, attaccando il Governo, aveva dichiarato: 'ora succederà che la musica la faranno i bar e i ristoranti'. La mia misura serve proprio ad evitare quello che lui temeva che succedesse, poi ovviamente ha rovesciato tutto'', conclude.

(di Alisa Toaff)

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