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Studenti in piazza contro le riforme di Renzi. "Non tagliateci il futuro"

10 ottobre 2014 | 09.09
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Unione degli universitari, Rete degli studenti medi e le altre sigle studentesche in corteo in tutta Italia per chiedere "una scuola, un’università, un Paese diverso. Nel mirino il Jobs Act e lo Sblocca Italia. Udu e Rete studenti: "Siamo 80mila" (Fotogallery)

Studenti in piazza contro le riforme di Renzi.

Studenti di tutta Italia in piazza oggi per chiedere "una scuola, un’università, un Paese diverso, che non è certo quello del Jobs Act o dello Sblocca Italia, per dire - si legge in una nota - che siamo noi la bellezza di questo Paese e che non possiamo più permetterci di vivere nella precarietà ed essere privati dei nostri diritti". Secondo quanto dichiarano l'Unione degli universitari e la Rete degli studenti medi, "più di 80.000 studentesse e studenti sono scesi in tutte le piazze italiane per dire al Governo che la #grandebellezzasiamonoi e che il Paese non può permettersi ancora una volta di tagliarci il futuro". (Fotogallery)

“Più di 6000 studenti a Palermo, 2000 a Perugia, 1000 a Cagliari, e queste sono solo alcune delle piazze in cui i nostri cortei stanno chiedendo un cambiamento reale al Paese", dichiara Alberto Irone, portavoce della Rete degli studenti medi. "E’ ora che la politica si faccia carico delle proprie responsabilità e investa veramente sull’istruzione tutta dalla scuola all’università - aggiunge - è necessario che il diritto allo studio non venga più considerato come un fanalino di coda ma diventi pilastro portante del Paese. Chiediamo solo di poter studiare, chiediamo un’istruzione accessibile a tutti".

Roma - E' partito da Piazza della Repubblica il corteo degli studenti di Roma. Presenti molte scuole della capitale. Molteplici gli striscioni di contestazione come "Affittasi scuola pubblica. Per informazioni rivolgersi al Miur". Le migliaia di studenti hanno avanzato sventolando bandiere e fumogeni al grido di "Tutti insieme famo paura!". "Per la questura saremo mille, ma guardando la strada piena crediamo di essere almeno 20 volte tanto", affermano. Le rivendicazioni del corteo si estendono anche al mondo del lavoro: "il Jobs act non è la soluzione, cosi come l'abolizione dell'art. 18. Ridiamo dignità ai precari". Il corteo si è concluso davanti alla sede del Miur in viale Trastevere. I manifestanti hanno occupato pacificamente lo spazio antistante l'edificio, mostrando sulla scalinata d'ingresso lo striscione con scritto "La buona scuola siamo noi". "Non asserragliatevi in quell'edificio - hanno urlato gli studenti - Dovete ascoltare le nostre proposte".

Palermo - Cori e slogan contro la riforma del Governo Renzi hanno scandito la 'marcia' degli studenti a Palermo Il lungo serpentone, aperto da uno striscione con su scritto "#iononcisto, scuole azienda, privatizzazioni, presidi sceriffi, classi pollaio, scuole fatiscenti", ha attraversato le vie del centro cittadino, paralizzando il traffico. Durante il corteo alcune bombe carta sono state lanciate in via Ruggero Settimo, mentre delle uova hanno colpito la sede della Banca d'Italia in via Cavour. Un gesto, spiegano gli organizzatori della manifestazione, per protestare contro "le politiche di tagli e di privatizzazioni, che in piena continuità con i governi precedenti, sono tutte poste a tutelare ancora una volta gli interessi delle banche a discapito degli studenti e delle loro famiglie". "Anche quest’anno, come spesso accade alla ripresa dell’anno scolastico, ci troviamo di fronte all’annuncio dell’ennesima riforma del sistema scolastico da parte di un governo in carica: stavolta tocca al duo Renzi-Giannini", dice Michele Minardi, studente del Cannizzaro. "Scuole sempre più 'privatizzate', abbassamento della qualità 'formativa', sfruttamento del lavoro degli studenti attraverso il meccanismo dello stage e precarietà d’insegnamento per la classe docente. Tutto questo - conclude - al netto dell’ennesima 'riforma senza soldi' e cioè dell’assoluta mancanza di nuovi investimenti su didattica, strutture, edilizia".

Cagliari - Studenti e docenti in piazza anche Cagliari. Il corteo dei docenti è partito da piazza Garibaldi e si è diretto verso la sede della Regione Sardegna, in viale Trento. "La prima mobilitazione studentesca di quest'anno scolastico sarà una mobilitazione mai vista prima nella nostra città. Non il classico corteo, non i soliti cori gridati sotto il palazzo della Regione e sotto il Comune. Vogliamo lanciare un forte segnale: ‘noi studenti siamo la grande bellezza. E per dimostrarlo riempiremo la nostra manifestazione di attività, di colore, di arte e di musica", si legge sulla pagina Fecebook di Eureka.

Torino - Si è concluso senza incidenti poco prima delle 13 il corteo degli studenti a Torino. La manifestazione si è conclusa davanti al Teatro Regio "luogo che ospiterà il 17 e il 18 ottobre il vertice dei Ministri del Lavoro europei che si riuniranno per la Conferenza di alto livello sulla Carta Sociale Europea" ricordano gli studenti che proprio davanti al Teatro Regio hanno dato fuoco a delle sagome raffiguranti rispettivamente i ministri Giannini e Gelmini e i premier Renzi e Berlusconi "per sottolineare la continuità tra i due governi" spiegano. Scenderanno di nuovo in piazza il 17 ottobre insieme ai sindacati. Cartelli con i prezzi dei libri scolastici sono stati invece incollati sulla sede della Regione Piemonte in piazza Castello per protestare contro la carenza di risorse per scuole e università.

Le richieste degli studenti - "Il Premier - dichiara Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell’Unione degli Universitari - non può usare la condizione giovanile come uno slogan fine a se stesso. E' ora che la politica si prenda le sue responsabilità dando risposte reali ad una generazione precaria privata del proprio futuro. La stessa generazione che domani sarà in piazza per dire che è la Grande Bellezza di questo Paese e che ha fame di diritti e cambiamento".

"Negli anni gli studenti italiani - spiega Alberto Irone Portavoce della Rete degli studenti - sono stati dimenticati, messi da parte ed esclusi, come molti altri soggetti. Vogliamo riprenderci il nostro ruolo di motore della società, vogliamo dimostrare al paese e alla politica che siamo noi la Grande Bellezza di questo paese. Vogliamo quindi una scuola all'altezza delle nostre idee, vogliamo una scuola che sia un luogo aperto e vivo, non il palcoscenico di competizioni e individualismo".

"Vogliamo una scuola all'altezza degli standard europei e - sottolinea Irone - veramente innovativa, non restaurata da provvedimenti saltuari. Vogliamo restituire le Grandi Bellezze di questo paese a chi, necessariamente, le vive e toglierle al degrado e alla criminalità, nelle quali per troppo tempo sono state imprigionate. Abbiamo bisogno di: diritto allo studio, accesso alla cultura, spazi di aggregazione e un vero investimento politico e culturale del paese tutto in noi giovani. Oggi saremo nelle nostre piazze per ribadirlo, non ci stancheremo mai di dire che la Grande Bellezza siamo noi!".

"E' necessario - conclude Scuccimarra - ripartire investendo sull’istruzione tutta, dalla scuola all’università, questo è l’unico cambiamento che chiederemo oggi nelle piazze e che continueremo a chiedere anche il 25 ottobre insieme ai lavoratori perché non possiamo permetterci di vivere nella precarietà, che ci impedisce di investire sui nostri desideri e sulle nostre aspettative. Non possiamo permetterci di barattare i nostri diritti con quelli degli altri, perché li vogliamo per tutte e tutti. Il cambiamento siamo noi e tagliandoci il futuro non può esserci nessun reale cambiamento!".

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