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Torino: assoldarono sicari per vendicare suicidio nipote, 7 condanne in appello

28 maggio 2014 | 14.17
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Leggermente ridotte in appello le condanne a sette persone ritenute responsabili, a vario titolo, di aver ideato, organizzato e tentato l'omicidio di Silvester Cerriku, albanese allora 31enne, trovato in fin di vita il 2 settembre 2011 sul ciglio di una strada a Oulx, nel torinese. L'uomo, investito da un'auto e ferito alla testa da due colpi di pistola, era riuscito miracolosamente a salvarsi. I sette erano stati poi arrestati dai carabinieri.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti il progetto di ucciderlo era maturato tra i parenti della moglie, che lo ritenevano responsabile del suicidio della donna avvenuto esattamente due anni prima, e che avevano assoldato dei sicari per fargliela pagare. La corte d'appello di Torino, presieduta dal giudice Luciano Grasso, ha confermato la condannato a 9 anni di carcere per Ervin Xhakosi, ritenuto l'esecutore materiale insieme a Giovanni Tamburrino, la cui condanna e' stata ridotta a 7 anni e mezzo di reclusione.

Ridotta a 5 anni la pena inflitta a Leonardo e Liljana Pici, zii della donna morta ritenuti i mandanti dell'agguato. Infine la corte ha inflitto rispettivamente 4 anni e mezzo, 6 anni e 4 anni e un mese di carcere ai complici Antonio Improta, Michele Bevilacqua, e Gaetano Troilo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti gli zii della donna, entrambi albanesi residenti a Gozzano (No), incolpavano Cerriku della depressione della nipote che si era uccisa lanciandosi dal balcone il 3 settembre 2009. Per questo l'uomo si era trasferito da Gozzano a Oulx, dove lavorava in un vivaio, ma non aveva voluto far sapere ai parenti dove viveva. Il rancore dei due zii della moglie era cresciuto quando Cerriku aveva chiesto l'affidamento esclusivo del bambino. Così i due fratelli avevano organizzato la vendetta.

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