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La sentenza

Tradisci e te ne vanti? Occhio, rischi di pagare i danni

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19 giugno 2016 | 07.48
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Tradisci e te ne vanti? Attenzione, rischi di pagare i danni. Il compagno fedifrago che sbandiera ai quattro venti la sua marachella, oltre all'addebito della separazione, rischia infatti anche di pagare il risarcimento danni.

Tale lettura - si legge sul portale di informazione giuridica studiocataldi.it - trova conferma nella giurisprudenza. La sentenza numero 18853 del 15 settembre 2011 della Corte di cassazione, pur riconoscendo che il dovere di fedeltà non è costituzionalmente garantito, ha sancito che se comunque dalla sua violazione deriva la lesione di diritti costituzionalmente protetti è possibile che chi la abbia posta in essere sia chiamato a risarcire al coniuge i danni non patrimoniali ai sensi dell'articolo 2059 del codice civile. Anche se la separazione non gli è stata addebitata.

E - spiega l'avvocato Valeria Zeppilli - di certo vi è lesione di diritti costituzionalmente protetti quando il tradimento è stato caratterizzato da dettagli (come il vantarsene in pubblico del suo autore) che lo hanno reso particolarmente frustrante e hanno compromesso la salute psicofisica di chi lo ha subito. Se, invece, il tradimento è solo oggetto di pettegolezzi ma non è effettivo, il risarcimento potrebbe anche non esserci, ma dall'addebito non si scappa.

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