"Qui si tratta di resistere fino all'estate. Come facciamo a resistere così a lungo, chiudendo il paese? Non è possibile". Sono le parole della professoressa Antonella Viola, immunologa dell'università di Padova, a L'aria che tira. "Abbiamo creato tante aspettative, poi vedremo che con l'arrivo del vaccino le cose non cambieranno così tanto e le persone si arrabbieranno", aggiunge. "Il vaccino verrà registrato entro l'anno, le prime dosi arriveranno in primavera e potranno essere somministrate ad un numero ristretto di persone. Serviranno due somministrazioni, con un richiamo dopo la prima dose: i tempi si allungano. Il vaccino serve a ridurre i sintomi, non impedisce la diffusione dell'infezione da parte di chi è vaccinato", dice ancora.
"Da questa pandemia noi veniamo fuori con la buona volontà delle persone, che si rendono conto di vivere in un momento drammatico. Sono molto preoccupata, anche io sono in crisi e non so cosa dire: non so se dare speranze e dire che il vaccino arriva presto o dire la verità... Se diciamo che a dicembre arriva il vaccino e invece non sarà così, è gravissimo. Poi la stanchezza delle persone diventa altro, diventa nervosismo".