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Zaia: "In Veneto piazze piene di gente per bene"

27 ottobre 2020 | 15.09
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Il governatore: "Queste chiusure faranno scendere solo la curva del reddito, spero che il governo riveda alcune misure previste dal Dpcm"

(Fotogramma)
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"In Veneto ho visto solo piazze piene di gente per bene che protesta pacificamente, nessun negozio devastato o assalto alle auto della polizia: gente che non vuole sussidi, ma chiede solo di poter lavorare. E' lodevole il segnale di civiltà dato, come sempre, dai veneti". Così il governare del Veneto Luca Zaia ha commentato le proteste di ristoratori ed esercenti pubblici ieri sera in alcune piazze delle città del Veneto. "Persone che hanno investito contro il Covid e oggi la chiusura dei loro esercizi pubblici sembra sia l'unica condizione perché possa scendere la cura dei contagi, e credo proprio che non sarà così", ha affermato Zaia.

"Ho invece l'impressione che queste chiusure faranno scendere solo la curva del reddito di queste famiglie, che non possiamo perdere, perché sono la parte sana della nostra società", ha polemizzato. Di più, il governatore del Veneto ha continuato: "Mentre stiamo ancora parlando della cassa integrazione della scorsa primavera, vorrei proprio vedere quanto saranno questi ristori promessi e quanto valgono, e ribadisco i nostri imprenditori non chiedono soldi ma di poter lavorare".

"Spero - ha auspicato Zaia - che il governo riveda alcune misure previste dal Dpcm". E' l'auspicio del presidente del Veneto, Luca Zaia che oggi nel corso del punto stampa ha sottolineato che "sabato sera, soprattutto su mia iniziativa, i governatori avevano scritto al governo che il Dpcm così come previsto non andava bene e che andava modificato, primo tra tutti l'orario di apertura degli esercizi pubblici. E non capisco perché dalle limitazioni siano stati esclusi i centri commerciali, quelli sì luoghi di assembramento: adesso mi aspetto che prenda una decisione anche per questi".

"In Veneto oggi - ha sottolineato Zaia - la curva delle terapie intensive è ben diversa da quella di marzo: si continua a crescere di una cinquantina di pazienti in area non critica al giorno, in proporzione di uno a nove con le terapie intensive, mentre allora era di una a tre".

"Stiamo già dicendo ad alcune Ulss - ha spiegato-di scaldare i motori per la fascia successiva. Finora siamo tutti nella 'seconda fascia' della sanità pubblica, Belluno è già in terza fascia, Treviso ci sta arrivando. Per tutte le province pensiamo che il passaggio possa avvenire nel giro di 3-4 giorni".

Zaia ha spiegato che "ad oggi l'infezione veneta ha una curva sicuramente in ascesa per i ricoveri in area non critica, una storia diversa da altre comunità italiane, ma anche rispetto a marzo. Le spiegazioni sono molteplici, può essere che qui ci si curi meglio - ha ipotizzato il governatore - che il contesto sociale porti a questo, ma in questa fase non è interessante approfondirlo; dal punto di vista della sanità pubblica siamo nella seconda delle cinque fasce".

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