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Arte Fiera: Raimondi (Ass. Galleristi Ascom Bologna), una kermesse garanzia di qualità

15 gennaio 2015 | 17.57
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Arte Fiera: Raimondi (Ass. Galleristi Ascom Bologna), una kermesse garanzia di qualità

Per le gallerie di Bologna Arte Fiera "è l'occasione più importante dell'anno perchè partecipiamo ad una fiera internazionale, ma siamo le realtà che tirano le somme di un lavoro fatto sul territorio e che dura tutto l'anno. Arrivano i collezionisti anche da fuori, vengono in fiera e in città, e trovano in Arte Fiera la garanzia di un prodotto di qualità su cui investire, questo è frutto di un grande e serio lavoro fatto da BolognaFiere". Lo ha detto all'Adnkronos Patrizia Raimondi, presidente dell'Associazione Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Confcommercio-Ascom Bologna, a margine della presentazione di Art City e della 39esima edizione di Arte Fiera, che aprirà le porte al pubblico alla fiera di Bologna dal 23 al 26 gennaio.

In fiera saranno presenti 11 su 14 gallerie iscritte all'associazione Ascom che è la prima nel suo genere ad essere nata in Italia. "Nei confronti di Arte Fiera - ha continuato Raimondi - c'è una grande fiducia e un notevole entusiasmo, il presidente Duccio Campagnoli è stato un interlocutore vero e i curatori hanno sempre assicurato disponibilità e dialogo". 

Non a caso, ha aggiunto la gallerista, "il taglio culturale e curatoriale scelto per la fiera è in perfetta sintonia con noi galleristi, infatti, le sole gallerie che hanno tenuto di fronte alla crisi e alle difficoltà del momento sono quelle che hanno messo al centro dell'impresa la cultura".

Taglio culturale, dunque, ma anche impresa, quindi attività commerciale, affari e, soprattutto, investimenti. Su questo fronte, ha spiegato Raimondi, nel mondo di chi compra "c'è una divaricazione fondamentale; c'è il grande mercato dell'arte moderna, consacrata dalle Italian Sales dello scorso autunno in Inghilterra e che ha portato a quotazioni altissime artisti italiani del dopoguerra, come era già stato per la transavanguardia e per l'arte povera, però ora si ragiona si altri artisti, e questi sono i grandi investimenti". 

"Poi esiste un mercato di arte contemporanea di medio e medio-alto investimento, che va a cercare artisti che siano promossi non solo a livello locale - ha sottolineato la gallerista - ma a livello globale, con una definizione che amo dire 'glocal', e che abbiano però una forte componente di solidità professionale, tecnica e di curriculum, perchè il mercato che compra adesso, o investe grandi cifre, su nomi storicizzati o in via di storicizzazione, oppure investe su opere e artisti convincenti, non di moda, nel senso frutto di un lavoro di marketing che se è speculativo ha tutte le probabilità di non durare come tutte le speculazioni".

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