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Tra tabernae, tector e canistrarius tornano gli artigiani a Ostia Antica

27 maggio 2022 | 15.58
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Domani e domenica dalle 10 alle 18 la quarta edizione di 'Ostiensia - Arti e Mestieri', uno spettacolo che racconta la vita della città alle porta di Roma che diventò un importante centro commerciale

Tra tabernae, tector e canistrarius tornano gli artigiani a Ostia Antica

I visitatori più cordiali lanciano offerte per aggiudicarsi uno schiavo muscoloso, l’asta inizia alle 11.30 nel Foro. Scoppiettante spettacolo che prosegue nella vicina via di Diana, dove bevono e giocano a dadi gli assidui clienti del Thermopolium. Di fronte si svolge un intervento medico, poco distante un incontro di pugilato e la saltatio che, al suono dell’aulete, vede piroettare leggiadre danzatrici in tuniche eleganti e colorate. Scene che tutti possono seguire da vicino, mischiandosi ai rievocatori e scherzando con loro. Giunta alla sua 4ª edizione, la rievocazione storica torna ad Ostia Antica con OStiensia – Arti e Mestieri, a cura dell’associazione culturale Suadela in collaborazione con il Parco Archeologico di Ostia Antica.

Saliranno sul palcoscenico delle tabernae, le botteghe dei romani, più di una dozzina di artigiani: dall’affrescatore Tector al calzolaio Sutor, mentre il cestaio Canistrarius consuma uno spuntino da Pistor, il fornaio, prima di chiedere un prestito al banchiere Argentarius. L’oste Caupo tratta con il birraio Faber Cervisiae mentre il conciatore Coriarius disturba con i suoi olezzi l’orefice Aurifex e il Musicus che suona per le Saltatrix, seguaci della musa Tersicore. Intanto s’avvicina l’ora del pugilato: Lanista rassicura il suo Pugilis che stavolta il Medicus non si farà attendere.

“Arti e Mestieri è uno spettacolo che racconta la vita di Ostia, colonia che si trovava al centro delle rotte del Mediterraneo e prossima al mercato più ricco, la capitale dell’Impero - spiega il direttore del Parco Alessandro D’Alessio - e diventò un importante centro commerciale, capace di trasformare materie prime e prodotti che arrivavano dall’Africa, dal mondo arabo, dall’Anatolia e dalla Grecia. C’era lavoro per tutti, centinaia di artigiani si dedicavano alla produzione di affreschi, gioielli, tessuti, calzature, pellami e prodotti di falegnameria. A distanza di duemila anni, tornano le stesse attività riproposte con gesti e strumenti fedeli agli originali, divertimento garantito per il pubblico di tutte le età”. Sarà così possibile incontrare un tector intento alla realizzazione di un affresco, un canistrarius con la sua produzione di ceste in vimini, un faber lignarius nella sua bottega di falegnameria, un lapicida che riproduce un’iscrizione su marmo o un aurifex che crea i suoi gioielli.

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