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Va all'asta 'Ai bagni di Viareggio', capolavoro di Vincenzo Cabianca

13 giugno 2023 | 15.22
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Il dipinto è riapparso per la prima volta dopo oltre 150 anni

Va all'asta 'Ai bagni di Viareggio', capolavoro di Vincenzo Cabianca

Un dipinto dell'artista italiano del XIX secolo Vincenzo Cabianca (Verona, 1827 - Roma, 1902) è riapparso per la prima volta dopo oltre 150 anni: "Ai bagni di Viareggio" è la tela più grande che il pittore caposcuola dei Macchiaioli abbia mai dipinto ed è rimasta inedita dal suo debutto nell'aprile del 1866, quando fu presentata in una mostra a Torino per la considerevole cifra di 1.800 lire. L'opera riscoperta è la più grande e ambiziosa composizione di Cabianca che sia stata immessa sul mercato nell'ultimo secolo. Proveniente da una collezione privata americana, il quadro sarà messo all'asta nella 'Evening Sale di Old Masters and 19th Century Paintings' di Sotheby's a Londra il 5 luglio, con una stima di 800.000-1.200.000 sterline.

Il dipinto, che racchiude un momento di grande modernità, un ponte tra la pittura realista e quella impressionista, tra l'Italia e la Francia, è stato acquistato dal nonno dell'attuale proprietario, probabilmente in Italia, prima di essere tramandato per successione alla famiglia.

Claude Piening, Senior International Specialist ed European Paintings di Sotheby', ha dichiarato: "Questo potente dipinto è moderno e radicale sia dal punto di vista concettuale che compositivo. Il dipinto simboleggia l'incontro tra il vecchio e il nuovo, tra le antiche comunità di pescatori toscani e i nuovi turisti borghesi ricchi e alla moda. Simboleggia brillantemente la Nuova Italia, sulla scia dell'Unità d'Italia, in cui il vecchio ordine lascia il posto al nuovo. Era dai tempi de L'Alzaia di Telemaco Signorini, venduto da Sotheby's nel 2003, che non trattavamo un capolavoro macchiaiolo così monumentale".

Nel dipinto, tre giovani donne girano intorno a un pescatore e a un venditore locale, che porta un grande cesto pieno di prodotti freschi da vendere ai turisti in visita. Sullo sfondo sono visibili i famosi bagni marini di Viareggio, inaugurati nel 1853 e ritenuti benefici per la salute. I visitatori di questi stabilimenti balneari indossavano abiti e accessori all'ultima moda, che Cabianca si preoccupò di descrivere con minuzia nella sua monumentale composizione. Gli spogliatoi, come quello visibile sullo sfondo a destra dietro la figura che tiene in equilibrio un cesto di asciugamani sulla testa, offrivano ai frequentatori della spiaggia un luogo privato per cambiarsi e indossare la tenuta da bagno.

I Macchiaioli, dal termine "macchia", si ispirano ai pittori realisti francesi della scuola di Barbizon, tra cui J.-B.-C. Corot e Gustave Courbet, proprio come gli impressionisti, con i quali avrebbero condiviso le affinità stilistiche. Gli anni Sessanta dell'Ottocento si rivelano un decennio cruciale per Cabianca, che stringe importanti amicizie con i colleghi Telemaco Signorini e Giuseppe Abbati; i loro viaggi nelle località balneari della Toscana culmineranno in nuovi e audaci esperimenti con il colore, la tecnica e la composizione.

Il 2 settembre 1865 Cabianca si sposò con Adelaide Lachi, maestra elementare a Parma. La coppia andò in luna di miele sulla costa toscana e visitò Viareggio, emergente città balneare sul Mar Tirreno, dove Cabianca trascorreva le estati a dipingere e dove l'anno successivo dipinse la monumentale rappresentazione di persone radunate sulla grande spiaggia della Versilia che ora va all'asta a Londra.

(di Paolo Martini)

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