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Tria: "Manovra bis? E' prematuro"

20 febbraio 2019 | 15.41
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'Risulta alquanto prematuro esprimersi in tal senso'' in merito all'ipotesi di una possibile manovra correttiva. E' quanto ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, intervenendo al question time alla Camera. Il Def ''verrà presentato secondo i termini di legge'', dice Tria, aggiungendo che mancano poco più di due mesi al confronto con le istituzioni europee, ''che hanno valutato positivamente la manovra a seguito del negoziato portato avanti'' alla fine dello scorso anno. ''Certamente nel prossimo Def si aggiorneranno le previsioni economiche, alla luce dei dati finali di contabilità economici e del consuntivo di finanza pubblica''. L'aggiornamento porterà ''all'usuale valutazione strategica del governo, nell'orizzonte del Documento di economica e finanza e dalla verifica dei saldi, che saranno oggetto del consueto confronto con la Commissione europea''.

Il ministro tocca poi li tema di Alitalia. Parlare di percentuali di partecipazione del Mef nel capitale della compagnia, al momento, è prematuro perché ''non esiste ancora piano industriale''. "La soluzione non può che essere di mercato. Tutto dipende da cosa sarà presentato'' dice il ministro dell'Economia. Per la compagnia aerea la soluzione sarà di mercato e dovrà essere ''trainata da soggetti che hanno una posizione di rilievo nel mercato dell'aviazione civile''. ''Delta, Lufthanza, Air france ed Easy jet hanno tutte considerato le opportunità offerte dall'apertura del capitale Alitalia'' ed i negoziati attualmente in corso con Delta e Easy jet ''fanno ora intravvedere la possibilità di una nuova compagine azionaria insieme con le Ferrovie dello Stato''. ''Ove questo negoziato si concluda positivamente e produca un piano industriale robusto'', il Mef ''potrà considerare una partecipazione al capitale della new company''.

''L'estensione della zona franca doganale a tutto il territorio della Sardegna renderebbe impossibile assicurare un controllo, da parte delle autorità doganali, adeguato al necessario rispetto della normativa Ue che impone una stretta vigilanza sul perimetro e sui punti di entrata e di uscita delle zone franche, sull'ingresso delle persone e delle merci in entrata e in uscita''. ''Il governo -assicura Tria- rivolge la massima attenzione alle iniziative per la crescita e l'occupazione, in particolare nelle aree svantaggiate del paese''. Da un punto vista giuridico, ricorda il ministro, sono state individuate le seguenti aree da adibire a zone franche: Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax e altri porti e aree industriali funzionalmente collegate o collegabili. Ad oggi risulta emanato il dpcm per la zona franca di Cagliari ma ''l'ipotetica estensione'' del Dpcm ''non potrebbe valere quale base giuridica per legittimare la perimetrazione dell'intero territorio della regione come zona franca doganale'', ribadisce Tria.

Nella legge di bilancio 2019 sono stati accantonati 2 miliardi. ''Questi margini di riserva al momento appaiono più che sufficienti'' dice il ministro dell'Economia. La manovra, ricorda il ministro, ''contiene delle disposizioni in materia di monitoraggio dei conti pubblici'' che rappresentano ''un'ulteriore garanzia del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica''. Il monitoraggio degli andamenti tendenziali di finanza pubblica ''è aggiornato entro il mese di luglio'', spiega Tria. ''Qualora gli andamenti tendenziali risultino coerenti con il raggiungimento degli obiettivi programmatici gli accantonamenti possono essere resi disponibili''. Se l'economia dovesse crescere meno del previsto, ''cosa che ci auguriamo non accada'', la proiezione del saldo di bilancio ''potrà essere rivista, a condizione che non derivi solo dalla congiuntura economia''. Lo scopo ''evidente'' secondo Tria, è di ''evitare delle politiche di bilancio procicliche che aggraverebbero la flessione congiunturale''. Il ministro ricorda che mancano poco più di due mesi al confronto con le istituzioni europee, ''che hanno valutato positivamente la manovra a seguito del negoziato portato avanti'' alla fine dello scorso anno. ''Certamente nel prossimo Def si aggiorneranno le previsioni economiche, alla luce dei dati finali di contabilità economici e del consuntivo di finanza pubblica''. L'aggiornamento porterà ''all'usuale valutazione strategica del governo, nell'orizzonte del Documento di economica e finanza e dalla verifica dei saldi, che saranno oggetto del consueto confronto con la Commissione europea''. Il dpcm di riparto del Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali e lo sviluppo del paese ''è in avanzata fase di definizione'' afferma il ministro. ''Sono state raccolte e analizzate le richieste delle amministrazioni centrali dello Stato'' e, attualmente, ''si sta conducendo un'ulteriore approfondimento''.

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