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Comunicare la sostenibilità non basta, la reputazione delle aziende è in calo

L'ESG Global Perception Index evidenzia da un lato la forte crescita della comunicazione dei brand in ambito ESG, e dall'altro il deciso calo della reputazione di sostenibilità

Comunicare la sostenibilità non basta, la reputazione delle aziende è in calo
11 agosto 2023 | 19.00
LETTURA: 4 minuti

Cresce la comunicazione delle aziende relativamente alle proprie azioni in ambito ESG (Environmental, Social, Governance). Ma la loro reputazione al riguardo è in calo, con delle eccezioni. Il tutto in un contesto che vede una significativa crescita dei contenuti prodotti: nel semestre ottobre 2022-aprile 2023 sono stati 2 milioni, il 25% in più del periodo precedente.

Lo svela un indice realizzato da Reputation Science, società leader in Italia nell'analisi e gestione della reputazione: l’ESG Global Perception Index, che indaga come vengano viste in ambito sostenibilità le maggiori aziende del mercato italiano (capitalizzate a Piazza Affari, classifica Mediobanca, classifica Interbrand).

L’ESG Global Perception Index

L’analisi prende in considerazione contenuti digitali come articoli, video, immagini, social. Ne risulta una classifica dei 200 brand percepiti sul web come i più sostenibili, in base ai 17 pilastri della sostenibilità definiti dall’Onu. Ogni brand infatti ottiene un punteggio da 0 a 100, un indicatore aggregato (R) che misura l’impatto reputazionale dei suoi contenuti in base a diversi parametri:

  • volume dei contenuti che riportano l’associazione tra il brand e la sostenibilità
  • l’impatto reputazionale di questi contenuti sul brand
  • l’associazione dell’identità del brand alla sostenibilità sui motori di ricerca
  • quanto l’azienda racconta la sostenibilità attraverso i suoi canali proprietari.

Un aspetto molto interessante è che il risultato tiene conto non solo della percezione generata nell’ultimo semestre, ma anche dei periodi precedenti: infatti, sul web il passato influenza il presente, come dimostra la difficoltà di far sparire i contenuti da internet.

Nel semestre preso in considerazione dall’ultimo ESG Global Perception Index, il 31% delle conversazioni proviene dalle testate online, seguite dai blog (23%) e da Twitter (21%). I quotidiani invece sono quasi il 6% delle citazioni.

La Reputation di sostenibilità scende: i dati

Più nel dettaglio, dopo il picco del semestre precedente, nel periodo ottobre 2022-aprile 2023 la reputazione di sostenibilità delle 200 principali aziende scende del 69%. Le prime 10 aziende in classifica però sono in controtendenza e trainano la reputazione generale, arrivando a rappresentare il 35% del totale della top 200 (con 340.061 R) e crescendo dell’11% sempre rispetto al periodo precedente. Anche per loro però si registra un vistoso calo della reputazione, pari al 54%.

Il punteggio medio ottenuto dalle prime 20 aziende è 61,16 su 100, in calo di 2,5 punti. In calo anche la media ottenuta dalle top 200, pari 31,82 punti (-2,8 punti).

Ma nonostante il calo, l’indice globale raggiunge comunque livelli superiori a quelli dell’anno precedente (514.496 R). Ed è in particolare il trend semestrale a dimostrare movimento, a partire dall’aprile 2022, rispetto a risultati più stazionari delle rilevazioni precedenti.

Tutto questo conferma come ormai l’ambiente e l’impegno sociale siano argomenti mainstream a cui pongono sempre maggiore attenzione consumatori ma anche investitori, piccoli e grandi. Comunicare in modo convincente il proprio impegno in tale ambito è quindi diventato imprescindibile. Ma va fatto bene: aumentare i contenuti non implica necessariamente un miglioramento di come si viene visti, lo dimostra l’ESG Global Perception Index.

I settori percepiti come più sostenibili

Quali sono i settori percepiti on line come più sostenibili?

  • il gruppo Energia la fa da padrone: le aziende del ramo occupano infatti il 40% della top ten
  • segue il Finance col 25% dei brand
  • chiude il settore Automotive col 10%.

La top ten: il settore Energy saldo sul podio

Nel semestre ottobre 2022-aprile 2023, il podio rimane invariato. A guidare la classifica si conferma Enel con 94,23 punti su 100 e con un piccolo aumento dai 6 mesi precedenti (+0,27 punti). L’azienda è inseguita da Eni, che ha ottenuto 84,43 punti, e da Terna con 73,22 punti. Il Gruppo Energy domina quindi il podio.

Le altre posizioni:

  • 4: appare per la prima volta un settore diverso dall’Energy, nello specifico il Finance, con Intesa Sanpaolo che guadagna una posizione e si attesta a 69,32 punti.
  • 5: discreto balzo in avanti per Cassa Depositi e Prestiti che scala quattro posizioni con 68,27 punti (+6,43).
  • 6: A2A, stazionaria, con 64,05 punti
  • 7: stazionaria anche Stellantis con 62,22 punti
  • 8: la novità della top ten. Ferrovie dello Stato Italiane ottiene 61,57 punti e scala quattro posizioni.
  • 9: UniCredit registra 58,16 punti
  • 10: Tim scende in classifica punti ma rimane in top ten con 57,4 punti

Fuori dalla top ten

Fuori dalla top ten troviamo altri nomi importanti:

  • 11: Sace sale di 12 posti (57,21 punti)
  • 12:Edison (56,61 punti)
  • 13: Snam (55,98 punti)
  • 14: Acea (55,74 punti)
  • 15: Mercedes-Benz esce dalla top ten (52,38 punti)
  • 16: ERG (51,9 punti)
  • 17: Bmw (50,64 punti)
  • 18: Poste Italiane (50,12 punti)
  • 19: Audi scala 14 posizioni ed entra in top 20 (50,06 punti)
  • 20: Webuild (49,68 punti).

Si segnalano infine le vistose performance di Ansaldo Energia, che con 33,16 punti sale di 66 gradini fino alla 79ma posizione, e di Deutsche Bank che registra 27,99 punti e segna +46 attestandosi al 123mo posto.

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