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Contratti a termine, altolà dei sindacati

03 maggio 2014 | 19.26
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Contratti a termine, altolà dei sindacati

Rimini, 3 mag. (Adnkronos/Ign) - No della Cgil alla trasformazione in sanzione pecuniaria dell'obbligo di assunzione per le imprese che superano il tetto del 20% di contratti a tempo determinato. "Mi pare che si continui a sancire la precarietà come strada che si vuole utilizzare. Così si toglie l'unico argomento e si passa alle sanzioni pecuniarie che è un modo per dire che non c'è più un vincolo e un'idea di limitazione e che ci sarà un uso illimitato, e anche illegittimo, di forme di lavoro a termine", dice la leader Susanna Camusso, a margine delle Giornate del lavoro a Rimini.

SOTTOSEGRETARIO BOBBA - A replicare è Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro, che considera quella di Camusso ''una valutazione personale, che non trova giustificazione negli atti del governo che vanno in una direzione del tutto contraria". ''Abbiamo sottolineato più volte - afferma Bobba - come le norme sul contratto a termine, tese a consentire una semplificazione del ricorso a questo contratto, rispondano alla volontà di favorire una permanenza più lunga del lavoratore in azienda, premessa indispensabile per agevolare la stabilizzazione del rapporto di lavoro. Tutto il contrario di un incentivo alla precarizzazione". ''Il nostro obiettivo - aggiunge - non viene assolutamente sminuito" dall'emendamento relativo ai casi di superamento della soglia del 20% dei contratti a termine in un'azienda. Gli emendamenti, conclude, "vanno nella direzione di qualificare e ampliare le opportunità di lavoro".

Ma la leader della Cgil resta dell'opinione che ''non avevamo bisogno di ulteriori forme di precarietà. Avevano detto che sarebbero andati verso un contratto unico a tutele crescenti e invece stiamo moltiplicando le forme di precarietà più che di assunzione. E questo è un errore". E a Bobba che circoscrive le critiche di Camusso a "opinioni personali", controreplica: "Di solito ho l'abitudine di assumermi la responsabilità di quello che dico".

BONANNI - Un "alt!'' all'emendamento del governo arriva anche dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che su Twitter scrive: ''Chi non rispetta regole tempo determinato deve assumere a tempo indeterminato, altro è ingiusto". "Non ci sono dubbi: le modifiche introdotte ai contratti a termine sono più a favore delle aziende che dei lavoratori - aggiunge Bonanni - La trasformazione dell'obbligo di assunzione in una multa è una cosa incomprensibile, che sfugge sia sul piano tecnico che politico". "E' proprio palese il menefreghismo che c'è nei confronti del mondo del lavoro e in particolare dei lavoratori. Si scavalcano le parti sociali per fare ciò che si vuole a danno dei lavoratori. Faremo le nostre iniziative - conclude - e informeremo tutti i lavoratori della valenza gravissima che ha questa vicenda".

CENTRELLA - Critico inoltre il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, per il quale "prevedendo per le aziende una sanzione per lo sforamento della quota del 20 per cento dei contratti a termine, si rischia solo di penalizzare ulteriormente il mondo del lavoro. E' assurdo che il governo continui a non ascoltare le parti sociali e a presentare misure che di certo non aiuteranno la crescita dell'occupazione". "Prevedere una sanzione e non più la stabilizzazione del lavoratore precario - rimarca Centrella - non porterà le aziende ad assumere, anzi il rischio è che si verifichi proprio il contrario".

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