''Oggi la priorità della politica economica è la crescita''. Lo afferma Mario Draghi, governatore della Bce, in una lettera inviata al convegno organizzato, oggi pomeriggio, dalla Scuola di Scienze politiche dell'Universita' di Firenze e dall'Associazione Alumni ''Cesare Alfieri'' in ricordo di Ezio Tarantelli, il grande economista ucciso dalle Brigate Rosse il 27 marzo 1985, che fu docente di politica economica a Firenze tra il 1976 e il 1983.
Ricordando l'attivita' di Tarantelli, il presidente della Banca Centrale Europa afferma, tra l'altro: ''il contesto istituzionale è diverso da quello prevalente all'epoca in cui scriveva Ezio. Eppure la sua ispirazione ideale non è morta il 27 marzo del 1985''. Questa sua continua ''presenza tra noi è ben illustrata dalle parole'', scrive Draghi, con cui Carlo Azeglio Ciampi termina la sua prefazione a un libro del figlio di Tarantelli, Luca: ''Recuperare la forza di quelle idee è il solo modo di lasciarsi alle spalle il difficile presente; di sanare le lacerazioni che assottigliano, fino a strapparlo, il tessuto delle nostre comunità; di ritrovare il senso del vivere insieme, di ridare respiro al futuro. Non era forse questo l'obiettivo di Ezio Tarantelli?''
Scrive Draghi nella lettera: ''Sono passati quasi trent'anni dal suo assassinio e continuiamo a ricordare, a rimpiangere, Ezio Tarantelli. Quanto sarebbero preziose oggi la sua intelligenza e la sua passione civile! Ezio - lo si è detto molte volte, non solo da chi ha goduto come me del privilegio e del piacere di averlo come amico - ha percorso un itinerario non comune, sapendo unire una rara maestria di economista accademico all'ambizione di escogitare soluzioni concrete, possibili nella situazione data, capaci di 'far star meglio le persone'. Lo ha fatto con quel linguaggio comprensibile a tutti, che caratterizzava la sua intensa attività pubblicistica, nella scia di illustri predecessori, primo fra tutti Luigi Einaudi agli inizi del Novecento''. (segue)
