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Editoria: Confesercenti Uil-Fenagi, per salvare edicole rivoluzioniamo rete

25 maggio 2015 | 18.22
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Rivoluzionare la rete delle edicole, rivedendo la distribuzione così come le norme sul prodotto editoriale e gli obblighi degli operatori, a partire dall’introduzione di una maggiore flessibilità di commercializzazione per i prodotti editoriali non giornalistici. Sono alcune delle proposte contenute nel documento costruito da Uiltucs di Uil e da Fenagi – la Federazione nazionale giornalai di Confesercenti - per la riforma del sistema di distribuzione dei quotidiani e periodici. Il documento è stato consegnato al Dipartimento Editoria su richiesta del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, come contributo di idee per la riforma di settore.

"Il documento – spiega il presidente Fenagi Giovanni Lorenzetti- propone un’idea di fondo che cambia radicalmente il concetto di rete di vendita unica, prospettando una suddivisione per canali della stessa rete in base alla caratteristiche delle attività commerciali".

Da qui l’idea di creare un canale ‘scelto’, fatto di edicole che rispettano criteri di alta qualità e professionalità prestabiliti, per assicurare un trattamento di riguardo al prodotto editoriale. Allo stesso tempo, però, bisogna allentare gli obblighi degli edicolanti sui prodotti non giornalistici.

“Per questo – spiega Lorenzetti – occorre procedere alla rimodulazione del concetto di ‘Parità di trattamento’, nato per garantire il pluralismo delle testate in edicola".

Un concetto "sempre più obsoleto a causa dell’accessibilità dei nuovi media, e che in futuro dovrebbe essere applicato solo a giornali e riviste, prevedendo invece una commercializzazione più flessibile dei prodotti editoriali che non hanno le caratteristiche della testata giornalistica”.

Tra le proposte anche un maggior uso dell’informatizzazione per trasformare le edicole del futuro in centri servizi di pubblica utilità, dal pagamento delle multe alle informazioni turistiche.

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