La decisione di Francesco Gaetano Caltagirone di dimettersi dal cda di Generali "è un passo inevitabile, segno che sarà altamente improbabile questa volta che si arrivi a un compromesso finale". Lo dice, all'Adnkronos, l'economista Lucio Lamberti. "Nel risiko assicurativo e bancario che sta cambiando la geografia del nostro assetto finanziario - ricorda - la partita Generali avrà un peso significativo. Ad di là delle questioni tecniche che continueranno ad alimentare polemiche, tra cui il nodo del prestito azioni e della presentazione di liste da parte del cda uscente, al centro della querelle rimane il nodo dei rapporti di forza con Mediobanca e il ruolo aggregante di Generali nei prossimi anni", sostiene Lamberti.
"Nel pieno della crisi pandemica è fisiologico che si accelerino gli smottamenti. Il cambiamento che coinvolge ormai tutte le maggiori istituzioni finanziarie sta disegnando i protagonisti del prossimo domani. Come nella vicenda aggregativa Bper-Carige, o la vicenda Montepaschi. E' quindi normale che in questo scenario Caltagirone, Della Valle e altri imprenditori, che hanno investito molto nella finanza, cerchino di essere protagonisti anche più che in passato", conclude Lamberti.