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Bce: S&P'S, con Qe ed euro ai minimi, export Italia +0,5% nel 2015

29 gennaio 2015 | 15.20
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Per l'agenzia di rating sarà l'export italiano a beneficiare maggiormente del calo dell'euro sul dollaro, più degli altri Paesi dell'eurozona.

Quartier generale Standard&Poor's, New York
Quartier generale Standard&Poor's, New York

Sarà l'export italiano a beneficiare maggiormente del calo dell'euro sul dollaro, più degli altri Paesi dell'eurozona. Un elemento che unito al Quantitative Easing licenziato dalla Bce renderà "l'Italia sempre più competitiva": se la previsione è che la crescita delle esportazioni dei paesi europei sia nell'ordine dello 0,3%, "l'Italia potrà fare meglio del + 0,3% previsto e arrivare anche a +0,5%". Lo spiega Jean-Michel Six, capo economista di Standard&Poor's per Europa Medio Oriente e Africa, presentando il quadro macroeconomico per il 2015 e 2016 in occasione di un incontro con la stampa. In termini di crescita, tenuto conto già delle misure della Banca centrale europea, l'agenzia di rating immagina per l'Italia, nel 2015, un aumento del Pil nell'ordine dello 0,2 - 0,3%. Nel 2016, invece, "si assisterà a una crescita di tutta l''Eurozona e per l'Italia l'aumento del Pil sarà dello 0,8%".

In generale, è positiva la valutazione sul Qe, anche se "non dobbiamo aspettarci - evidenzia Six - che gli effetti si vedranno nell'immediato, ma in quella indicazione di settembre 2016 data da Draghi che non sta ad indicare la cessazione della misura, che potrà continuare". "Il Qe da i trilione non rappresenta più - ha aggiunto - soltanto parole, ma fatti: ora ci sono soldi veri sul tavolo".

"Ci aspettiamo - ha anticipato ancora il capo economista - che dalla fine dell'anno l'euro sarà pari al dollaro e lo stesso dovrebbe accadere nel corso del 2016. E chi si avvantaggerà massimamente di questa condizione sarà l'export di Italia e Spagna".

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